giovedì 31 luglio 2008

Siamo noi quel piatto di grano.

Preoccupano l'inflazione e gli aumenti di prezzo dei viveri essenziali. Digitando www.repubblica.it potrete sapere anche che :

" ROMA - E' il dato peggiore dal giugno 1996. L'inflazione galoppa. Sulla base dei dati pervenuti, l'Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività relativo al mese di luglio 2008 ha raggiunto il 4,1% rispetto al 3,8% del mese di giugno. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,5%. Volano pasta e diesel. Alimentari e carburanti, ma anche tabacchi e servizi turistici. Sono queste le voci che fanno da base alla nuova accelerazione dell'inflazione nel mese di luglio. Secondo quanto comunica l'Istat, il prezzo di pane e cereali è cresciuto a luglio del 12,1%, con un 13% per il pane ed un 25% per la pasta, che accelera ancora rispetto al 22,3% di giugno. In forte tensione anche il comparto energetico, dove la crescita è del 2% su base mensile e del 16,6% su base annua. Non si ferma infatti la corsa del diesel, che dopo il 31% di giugno registra un 31,4% ( 1,3% sul mese), mentre la benzina aumenta del 13,1% ( 1,3% sul mese).

Il 4 agosto ROBERTO CACCIAPAGLIA ALL'AGRICANTUS

ESTATE CCP AGRICANTUS - PALERMONOSCEMA festival 2008
ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A
Lunedì 4 agosto >ore 22.15 Roberto Cacciapaglia (pianoforte) & Juriko Mikami (violoncello)
Ingresso platea 3 euro tavolo e in piedi 1 euro
INCONTRO CON GLI AUTORI
Questa parte della programmazione da la possibilità di un confronto. Gli autori incontreranno il pubblico.Parlando in maniera del tutto rilassata del mestiere dell'artista, si giocherà a raccontarsi, ma soprattutto si cercherà di confrontarsi su come si fa a partorire un'idea, a trasporla su carta, a drammatizzarla, memorizzarla, musicarla ad improvvisare davanti al pubblico sapendo coglierne gli umori e cucirla addosso allo spettatore.
Roberto Cacciapaglia è nato a Milano. Si è diplomato in composizione sotto la guida di Bruno Bettinelli presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, dove ha anche studiato direzione d'orchestra e musica elettronica. Ha lavorato allo studio di Fonologia della Rai di Milano ed ha collaborato con il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) di Pisa studiando le applicazioni del computer in campo musicale.Protagonista della scena musicale italiana più innovativa è personaggio di riferimento, in Italia e all'estero, per la ricerca musicale tra classicità e sperimentazione elettronica, nella direzione di una musica senza confini, al di là della divisioni.Per lungo tempo si è occupato di musica e danze sacre e da anni conduce una ricerca sui poteri del suono. La sua musica trae ispirazione da queste esperienze e passa attraverso l'emozione più che da regole e strutture.
Opere di Roberto Cacciapaglia (sopra in una foto di Lucio Forte ) sono state rappresentate: Teatro Metastasio di Prato, Teatro Comunale di Bologna, Conservatorio di Milano, Accademia di Santa Cecilia in Roma, Aterforum di Ferrara, Berliner Festspiele di Berlino, Festival di Tel Aviv, Festival di Campinas-Brasile, Passatge de la Pau-Barcellona, Congresso Internazionale di Antipsichiatria-Parigi, Cantiere Internazionale d'Arti di Montepulciano, Festival di Spoleto, Lingotto-Torino, Festival "Il Violino e la Selce", "La Milanesiana", Festival "Sconfinando", Musica nei cieli, Duomo di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro degli Arcimboldi di Milano.
Discografia: Sonanze - OHR 1975 - Cd Remastering Ducale 2000Sei Note in Logica - Philips 1979 - Cd Remastering Ducale 2000Generazioni del Cielo - Ed.Ricordi Dischi Fonit Cetra 1986 - Remastering Ducale 2000Angelus Rock - Polydor 1992Tra Cielo e Terra - CGD 1996Arcana - BMG Ricordi 2001Tempus Fugit - BMG Ricordi 2003The Ann Steel Album 1981 - Cd Remastering - Recording Arts 2003Incontri con l'Anima - Deltadischi 2005Quarto Tempo - Universal Music 2007

mercoledì 30 luglio 2008

La chiesa e il Chiostro di Sant'Agostino. Un'oasi di pace nel centro storico.

Il chiostro visto dalla sagrestia
I fiori per l'altare maggiore.


Chiesa di Sant'Agostino (Palermo)
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La facciata
La chiesa di Sant'Agostino fu elevata al tempo degli Angioini, intorno al 1275, nel luogo dove sorgeva la cappella della famiglia Maida.
Al Quattrocento risale lo splendido portale laterale attribuito a Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro, che denota un gusto fastoso caratterizzato da un’esuberante decorazione. Immagini di santi agostiniani sono incastonate all’interno di tondi circondati da elementi vegetali.
L’interno, a navata unica, è il risultato delle trasformazioni seicentesche. Giacomo Serpotta, al quale si deve l’intervento decorativo (1711 e 1729) delle pareti spoglie, realizzò una fantastica macchina ornamentale in stucco con immagini allegoriche e santi.
Al lato settentrionale della chiesa è affiancato un chiostro (1560), attribuito a Vincenzo Gagini.


Il Teatro per i Ragazzi all'Agricantus. Per un No a ogni guerra: No more wars.


ESTATE CCOPAGRICANTUS - PALERMONONSCEMA festival 2008
ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A
TEATRO PER RAGAZZI mercoledì 30, giovedì 31 luglio e venerdì 1 agosto ore 22.15
Suono Immagini Teatro in Il soldato e la sua armonica.
Ingresso platea 3 euro tavolo e in piedi 1 euro.
Nella versione estiva e ridotta della rassegna di teatro per ragazzi, accogliamo nel nostro cartellone uno spettacolo della Compagnia Suono Immagini Teatro. Il nostro piccolo contributo nel sottolineare l'importanza di dare una lezione di rispetto per la magia del teatro che non conosce limiti anagrafici.Come raccontare la guerra ai bambini? Come renderli partecipi di una realtà così spaventosa? La domanda è una di quelle che tolgono il sonno, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Così, forti di una struttura narrativa favolistica, redatta da un autore vigile e premuroso come Gianni Rodari, tentiamo un giusto approccio alla materia. Il soldato che calca la scena è un antieroe per eccellenza, che salverà il mondo semplicemente con la pace. Per questo dovrà rinunciare ad un sacco di cose che ritiene insostituibili; ma cosa è essenziale quando c'è la guerra?!Allora, tutti al lavoro, per un tema sicuramente delicato e scomodo ma di indubbia attualità.

Iscrizioni da lunedì 1 settembre

Fondazione The Brass Group
Scuola Popolare di Musica, Iscrizioni da lunedì 1 settembre
powered by filippo fascella

martedì 29 luglio 2008

Tagliate le pensioni sociali.

I PRIVILEGIATI. Migliaia e migliaia di italiani poveri o poverissimi forse potrebbero non prendere più quelle stesse pensioni minime con le quali cercavano di sopravvivere. Tra i colpiti da un provvedimento che solo il Governo potrà modificare in positivo, oltre agli anziani poveri pare che potrebbero esserci anche tante suore e preti di campagna. D'altra parte, come dimostra la mia foto scattata in una chiesetta sconsacrata, è chiaro che , "ab antiquo" , anche tra tante persone "alto-locate" ce ne erano alcune più uguali degli altri.
La storia non sa mentire. E poi si sa che, per autorevole degregoriana affermazione, "la storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano". Purtroppo. Mi riferisco sempre a quanti avranno ancora più difficoltà anche a nutrirsi di quel povero piatto.
(lucio forte)

ZTL


Si tratta di una zona a traffico limitato: a nordest da Porta Felice, a sudovest da Porta Nuova. E in mezzo, mi si passi il termine, il più "bordello" possibile
(G.S.)

lunedì 28 luglio 2008

La terra desolata - The WASTE LAND ovvero Eliot alla Kalsa

A pochi passi dal castello della sofferenza - o della palermitana Città della Gioia, se preferite - affidato alle suore diMadre Teresa di Calcutta, la mia foto di stamattina 28 luglio mi è parsa incarnare un raro correlativo oggettivo del malessere che avrebbe colpito il grande Eliot. Ricordate? "Nella stanza le donne vanno e vengono". Quasi come dire: "Sul prato bruciato da faraoniche feste della birra e da quant'altra manifestazione che poteva benissimo essere fatta altrove; tra i cipressi tisici piantati da un'altra Giunta; davanti al rudere della guerra finita da un'infinità di tempo; davanti a quel nobile palazzo accecato in tutte le sue finestre tranne che in quel nero occhio da catoio di squatters; e infine, al cospetto della sedia dalle gambe spezzate... i sindaci palermitani vanno e vengono"!

Lucio Forte

In memoria del 27 giugno 1980


Il Re di Spagna fece vela cercando l' isola incantata, però quell' isola non c'era e mai nessuno l'ha trovata: svanì di prua dalla galea come un' idea, come una splendida utopia, è andata via e non tornerà mai più...

(Francesco Guccini, L'isola non trovata)

Nella foto, al centro dell'orizzonte, Ustica, vista scendendo da Erice al tramonto del 17 luglio
(foto e testo di Giuseppe Scuderi)
Grazie Giuseppe, anche perchè pare che ieri sia passata del tutto inosservata quella terribile data, l'anniversario di quella notte di patria viltà. Il patriottismo, davvero l'ultimo rifugio delle canaglie? (lucio forte)

domenica 27 luglio 2008

ENZO CARRO. All'Agricantus.

CCPAGRICANTUS - isola pedonale VIA XX SETTEMBRE 82/A
PALERMONONSCEMA festival ESTATE 2008 (10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)
INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.INFO 091309636

PER LA RASSEGNA ISOLA PEDONALE (musica):
Domenica 27, lunedì 28 e martedì 29 luglio >ore 22.15Enzo Carro in"E. A. Mario: dalla Leggenda del Piave a Tammurriata nera".

E. A. Mario fu l'autore più prolifico dell'età d'oro della canzone napoletana. Grazie alla sua vena feconda e inesauribile scrisse oltre 2000 brani, spaziando dal sacro al profano con impressionante scioltezza e disinvoltura: mise in rima la nostalgia degli emigranti (Santa Lucia luntana), il patriottismo dei soldati (Leggenda del Piave), il ritratto della donna fatale (Vipera), le vicende del dopoguerra (Tammurriata nera) e tanto, tanto altro ancora. Il concerto sarà - ovviamente (così come è nello stile di Enzo Carro) - inframmezzato da aneddoti e curiosità sui brani, da canzoni comiche e da qualche sua riflessione cantata.
Per intervistare Enzo Carro 339.1918246

venerdì 25 luglio 2008

Palermo sempre più pulita. Stop ai contenitori.

AMARCORD sindacale:

Ci fu un un'ordinanza del Sindaco del 2003 ( ma chi era allora l'ineffabile primo cittadino?) che dispose l'abolizione degli antiestetici cassonetti in una rettangolo ben preciso della "città bene". In compenso, e con le modalità di cui alla mia foto, l'ordine fu che i sacchi andassero lasciati proprio sulla nuda terra, al piede del cosiddetto palocassonetto. I risultati, non proprio consolanti anche se alla stregua dello slogan "città sempre più pulita", non tardarono ad arrivare........

Lucio Forte

Lavoratori

Ricevo da Giuseppe Scuderi questa foto che in atto si trova nel blog di Roberto Alaimo. (l.f.)

Per non dimenticare una tragedia palermitana

Tutti i particolari su questa efferata storia di bestialità e ignoranza sono ancora leggibili nella collezione del giornale "L'Ora". Oggi, all'Albergheria, continuano ad apprezzare quanti si recano a porre un fiore sotto quel marmo. Davanti a quel modesto monumento indugiano ancora i bambini di piazza Napoleone Colajanni. Postiamo questa foto per non dimenticare Maricò e le vittime innocenti di un disagio umano inaccettabile.

giovedì 24 luglio 2008

"E' PERICOLOSO SPORGERSI DAL FINESTRINO..."


Come gli avvisi sui treni, ci viene da dire "E' pericoloso sporgersi dal balcone nella tratta Palermo-Corso Vittorio Emanuele-Angolo Via del Giusino"
(Giuseppe Scuderi)

Ercole e lo Zodiaco

Dopo un intelligente decisione a Sala d'Ercole ora risulta visibile questa magnifica opera d'arte che per decenni era rimasta nascosta da un struttura in legno adibita a tribuna di giornalisti e pubblico.
La notizia e la foto fanno parte del "Rosa" di questo Blog. Grazie per l'attenzione.

mercoledì 23 luglio 2008

S.O.S.: Messaggio da Piazza Indipendenza.

I presidenti cambiano ma la fame e il bisogno restano. Quei manifestanti stanno là da alcuni giorni . Ed è con autentica tristezza e partecipazione, oltre che per dovere di cronaca, che pubblico questa mia foto. Con l'augurio che l'appello sia infine ascoltato.
Lucio Forte

Il rito del cibo. Dalla mela di Eva alla minestra delle suore.

di Augusta Modica

ph.Lucio Forte.



La rossa, lucida mela, accarezzata dalla coda del serpente, cibo che Adamo ed Eva addentano avidamente, rotola nell’infinito dopo avere tracciato il profilo dell’uomo nella polvere.
L’atto del nutrirsi, portando gli alimenti alla bocca, è un rito attraverso il quale la linfa vitale si arricchisce, scorrendo poi, con rinnovata energia, chiudendo così una catena alimentare che inizia dal calore luminoso del sole. Luce e calore si posano, pietosi,sulla pelle rugosa e avvizzita di un vecchio, giocano, saltellando negli occhi di un cucciolo o di un bambino, scivolano sul tronco di un albero, rimanendo nelle foglie, provocando profumi intensi o delicati nei fiori e nelle erbe, gusti aspri, forti o dolcissimi nell’uva, provocando, secondo l’intensità, il rosso gioioso, il giallo dorato o toni sfumati d’ambra nel vino, il cui odore sale, rapido, ad accarezzare le narici, quando portiamo il bicchiere alla bocca; come se ,dopo essersi raccolto nel cristallo,volesse penetrare dentro di noi facendosi ammirare come una donna che si mostra, con le mani sui fianchi, agitando le gonne profumate e ridendo perché è bella!
Mangiare, bere acquistano una sorta di necessario desiderio nella vita di relazione, sedere alla stessa tavola, spiegando il tovagliolo come una bandiera, può essere testimonianza di affetto, amicizia, curiosità e voglia di conoscersi, di parlare di tutto o esprimere fastidi, chiusure o perplessità, in questo caso, si abbassa la testa sul piatto, si evita di guardare l’altro negli occhi e si lascia che l’attenzione si posi esclusivamente sulle pietanze, sbadigliando delicatamente di tanto in tanto, in modo poco appariscente, che il nostro commensale si renda conto di non essere importante o interessante!
E’ curioso ma vero; anche il modo di prendere in mano le posate o di tendere la mano verso il bicchiere diventa una connotazione che ci distingue, nostra e di nessun altro, osservato magari con tenerezza da chi ci sta accanto o di fronte, come per esempio sollevare la forchetta, girandola sul dorso, per poi tracciare righe sulla tovaglia, per rimetterla lentamente in bell’ordine accanto al piatto.
I bambini, gruppi di bambini che mangiano alla mensa scolastica di una scuola materna, sono uno spettacolo collettivo nel quale anche il più piccolo dettaglio è degno di essere osservato con la lente di ingrandimento. I grembiuli non riescono a renderli uguali: qualcuno succhia il pane pensieroso, mentre un vicino goloso, ruba la mela posata accanto al bicchiere, una bambina intinge il dito nella minestra per sentirne la temperatura, un altro dimentica di mangiare per giocare rumorosamente con le posate, battendo ritmicamente sul tavolo. I bocconi vengono inghiottiti senza essere troppo masticati, provocando, nel migliore dei casi, accesi colori sulle guance e salutari colpi di tosse. Un poverino, preso improvvisamente dalla febbre, si addormenta con la testa sul bordo del tavolo, i riccioli quasi sul piatto, un bel ragazzino biondo, rosato come un maialino, ha preferito estraniarsi dalla brigata,scegliendosi un posto appartato sugli scalini, beve beatamente, deliziato, un succo di frutta da una bottiglietta, per poi posarla sul gradino con un sospiro di soddisfazione. Circolano discorsi a frammenti che cominciano dalla fine per risalire verso l’inizio senza arrivarci mai, perché si perdono per la strada e, in questa vivace baraonda Gennarino e David diventano amici e Lucia dice ad Alessia che non vuole dormire nello stesso letto con la nonna perché ha paura che quest’ultima le contagi la vecchiaia! Suoni, immagini,sequenze,significati che si fermano nella memoria. Una donna,ormai anziana,raccontava del convento di suore, il Collegio di Maria al Capo, dove,aveva insegnato da giovane.Nelle belle giornate i banchi venivano disposti nel porticato che circondava il giardino che si trovava all’interno e aveva una pianta circolare, in centro c’era una grande vasca con piante acquatiche e pesci rossi. Le bambine, appartenenti a famiglie povere, dovevano mangiare senza troppe storie.Una suora con un grembiulone bianco e grosse scarpe nere, girava con il mestolo in mano, mentre un’altra suora, piccola e curva, reggeva un enorme pentolone, alto quasi quanto lei, tra le mani nodose. Le bambine guardavano gli uccelli sugli alberi alti o il gatto che passeggiava sul bordo della vasca, seguendo con bramosia i guizzi dei pesci. La suora scuoteva le piccole dalla loro fantasticheria, invitandole a mangiare e batteva sulle loro teste, alternativamente ,il grosso mestolo con il quale aveva scodella

martedì 22 luglio 2008

AGRICANTUS. TEATRO DI STRADA




PALERMONONSCEMA festival ESTATE 2008 (10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)

INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.INFO 091309636


PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE :


Teatro di Strada
martedì 22, mercoledì 23 e giovedì 24 luglio > ore 22.15

Compagnia Autonoma Tenenti in Du Soleil


Il nouveau cirque? è gia passato! Forse durante un audizione o forse solo in sogno, Gnagno conosce il grande "Cirque du soleil", ne rimane folgorato e prova così a spostare il confine del nuovo circo. La sua ricetta è semplice: GEOMETRIA è la parola d 'ordine. L' ultimo dei sognatori, tra cartone animato e realtà, Gnagno apre la porta del suo tenero mondo, lasciando scoprire il Gnagno che è in ognuno di noi.L'umanità si dividerà in due: chi ha conosciuto Gnagno e chi no. Uno spettacolo ritmico,dinamico, e un'alta tecnica di giocoleria combinata ad un lavoro sul clown fisico, rendono questo show unico e innovativo.

lunedì 21 luglio 2008

Apparizioni


Di chi sarà il volto che la ruggine ha disegnato su questa vecchia rete?
(Fotografia di Giuseppe Scuderi)

SERGIO VESPERTINO all'AGRICANTUS. Stasera 21 luglio.


lunedì 21 luglio ore 22.15

PER LA RASSEGNA CABARET: DALLA SCRITTURA AL PALCOSCENICO

Incontro con SERGIO VESPERTINO

Sergio Vespertino è da tempo una delle maschere comiche più care al pubblico. La sua carriera artistica comincia nel 1990 come capocomico del fortunato quartetto cabarettistico dei Treeunquarto, con il quale conosce un grande successo personale.

A distanza di dieci anni dagli esordi abbandona il gruppo, ormai popolarissimo, per dedicarsi all'affinamento della propria preparazione artistica di attore di teatro. Nel 2000 conosce Turi Ferro con cui lavora allo spettacolo La Cattura. Successivamente, per lo stesso spettacolo, collabora con Giulio Brogi.

Sergio Vespertino ( in alto, ph. Lucio Forte) ha lavorato inoltre con altri grandi artisti teatrali come Riccardo Garrone, Tuccio Musumeci, Anna Malvica e Pippo Patavina. Il suo teatro è frutto di una sapiente manipolazione di repertori tradizionali e popolareschi e di cabaret di parola, che gli permettono di esprimere sempre e in maniera originale le sue indiscusse qualità istrioniche e attoriali.

AD ACCOMPAGNARE SERGIO CI SARA' PIERPAOLO PETTA ALLA FISARMONICA.

domenica 20 luglio 2008

Amarcord 1987. Le rapine paranormali con l'ipnosi dinamica



Correva il 1987 e andava tanto veloce che stava per finire. E fu proprio nel dicembre di quell’anno che si verificò una dozzina delle più inedite rapine messe a segno in città da malviventi di un certo livello culturale. Sicuramente di livello criminale più alto di quello dei componenti della cosiddetta banda del bollino allora ormai sgominata e che – con più terreni mezzi - nei mesi precedenti era stata il terrore dei pensionati e degli anziani che in posta o in banca si recavano a prelevare somme di denaro. I rapinandi venivano subito individuati da certi compari che li attendevano in strada e stavano bene attenti a fare caso al fatto che il malcapitato avesse attaccato alle spalle un discreto ma colorato bollino adesivo.
La più eclettica banda degli ipnotizzatori operò invece all’esterno di quegli uffici pubblici. E le cose andavano come segue. Attendevano che il tipo da rapinare si allontanasse abbastanza dagli agenti di guardia. Poi entravano in azione i rapinatori che erano generalmente tre. Uno aveva sempre in mano un pacco o una valigetta che fingeva di voler recapitare ad un indirizzo apparentemente chiesto invano agli altri due delinquenti. Allora i tre fermavano e circondavano in un angolo defilato di marciapiede l’anziano di turno al quale i due senza pacco (tra loro c’era l’ipnotizzatore) si rivolgevano a loro volta chiedendo le notizie che essi fingevano di non saper dare al terzo col pacchetto. Poi era questione di poco. Perché l’ipnotizzatore iniziava a gesticolare e ad agitare ritmicamente le dita o qualche oggettino davanti al volto dell’anziano i cui occhi venivano trafitti da uno strano sguardo. Da due occhi stralunati e fissi che dapprima facevano sentire soltanto un poco a disagio il malcapitato che imvece da lì a qualche secondo finiva con lo smarrire del tutto il contatto con la realtà.
Era a quel punto che l’anziano era, suo malgrado, pronto a consegnare all’ipnotizzatore tutto quello che questi gli avesse voluto chiedere. Soprattutto il portafoglio e il denaro contante magari accortamente ripartito in varie tasche. Sicché, quando il rapinato usciva automaticamente, e dopo pochi minuti, dalla trance ipnotica finiva col ritrovarsi solo ma, soprattutto, senza più una lira in tasca. Si seppe allora che in qualche caso la banda era riuscita anche a farsi consegnare le collanine e i gioielli che certe vecchiette portavano. E si apprese anche che in via Villabianca, proprio il 31 dicembre di quell’anno, una signora di 75 anni consegnò sotto ipnosi ben cinque milioni e mezzo appena prelevati da una banca.
Immancabilmente il caso fu a lungo trattato anche dal giornale “L’Ora” un cui cronista , per opportuno scrupolo professionale , chiese a uno psicoterapeuta come ciò fosse allora potuto accadere. E lo specialista gli disse quanto riportato nel ritaglio che pubblichiamo sopra.
Un motivo in più, ancora oggi, per diffidare di chi possa approcciare per strada uno dei miei tre lettori magari sventolandogli sotto il naso un mazzo di chiavi e chiedendogli al contempo come fare per raggiungere un certo domicilio.
Raccomandazione:Dategli pure l’informazione che potrebbe servirgli, ma ad occhi bassi e tenendo ostinatamente lo sguardo puntato verso il marciapiede !
( lucio forte)

sabato 19 luglio 2008

L'elezzione der presidente. Trilussa

Il mio caro amico Ferdinando ha apprezzato la precedente poesia del Belli e ha ricambiato inviandone una anch'essa eccezionale legata al nome di Trilussa. Eccovela:


L'elezzione der presidente.

Un giorno tutti quanti l'animali
Sottomessi ar lavoro
Decisero d'elegge 'un Presidente
Che je guardasse l'interessi loro.
C'era la Società de li Majali, La Società der Toro,
Er Circolo der Basto e de la Soma,
La Lega indipendente fra li Somari residenti a Roma;
C'era la Fratellanza de li Gatti Soriani, de li Cani,
De li Cavalli senza vetturini,
La Lega fra le Vacche, Bovi e affini...
Tutti pijorno parte a l'adunanza.
Un Somarello, che pe' l'ambizzione
De fasse elegge' s'era messo addosso
La pelle d'un leone, Disse:
- Bestie elettore, io so' commosso:
La civirtà, la libertà, er progresso...
Ecco er vero programma che ciò io,
Ch'è l'istesso der popolo!
Per cui voterete compatti er nome mio...
Defatti venne eletto proprio lui.
Er Somaro contento, fece un rajo,
E allora solo er popolo bestione s'accorse de lo sbajo.
D'avè' pijato un ciuccio p'un leone!
Miffarolo!... Imbrojone!... Buvattaro!...
- Ho pijato possesso,
Disse allora er Somaro
- E nu' la pianto Nemmanco si morite d'accidente;
Peggio pe' voi che me ciavete messo!
Silenzio! e rispettate er Presidente!

Agricantus. Domenica 20 luglio , TRIBUTO A BOB DYLAN


CCPAGRICANTUS - isola pedonale VIA XX SETTEMBRE 82/A
PALERMONONSCEMA festival ESTATE 2008 (10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)
INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO. INFO 091309636
Domenica 20 luglio > ore 22.15PER LA RASSEGNA SURROGATI MUSIC FESTIVAL: Allenfolk band tributo a Bob Dylan
Il jazz in chiave country dell'Allen folk band ( nella foto, di Lucio Forte, Peppe Laudicina degli "Allen") punta a disegnare il contesto di musica tradizionale americana in cui il noto cantautore americano si trovò a crescere nei primi anni '60, e che lo ha influenzato per tutta la sua carriera. Brani come House of the risin'sun o Hard Travelin sono esempio del tentativo di ricostruire tale panorama musicale, costituito dai generi più disparati: old time music, bluegrass music, blues tradizionale, jazz. Brani originali di Dylan come Don't think twice it's allright , Mama you've been on my mind, You ain't goin nowhere, inseriti in scaletta accanto ai brani tradizionali americani, tributano invece direttamente il menestrello di Duluth sottolineando lo stretto legame che il cantautore ha sempre avuto con la tradizione.

venerdì 18 luglio 2008

Ai piedi dei sacri Palazzi

La notte è quasi magia per chi guardi le guglie illuminate della Cattedrale impresse contro il velluto nero del cielo buio. Alla luce del sole (foto di Lucio Forte ) la magia scompare davanti alle immondizie che debordano e restano a marcire nella depressione del Papireto, tra i sacri Palazzi e il mercato del Capo.

giovedì 17 luglio 2008

TOPI DI FOGNA. SOS da Via Vetriera.

Sopra una fogna esplosa diversi mesi fa - e non si capisce perchè mai più riportata alla normalità dall'ente comunale interessato - un disperato appello degli abitanti di quella parte di via Vetriera alla Kalsa. Sarà forse un "dispaccio" del tipo di quel "Radio Varsavia, l'ultimo appello è da dimenticare" cantato da Battiato che è anche autore di un sempre struggente "Povera Patria"?

mercoledì 16 luglio 2008

Marcello Giorda per tre sere,da oggi, all'AGRICANTUS

CCPAGRICANTUS - isola pedonale VIA XX SETTEMBRE 82/A

PALERMONONSCEMA festival ESTATE 2008 (10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)

Mercoledì 16, giovedì 17 e venerdì 18 luglio > ore 22.15.
PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE - teatro di strada:
FRANCESCO GIORDA in C'E' CHI SCENDE E C'E' CHI SALE.


INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.INFO 091309636

È' un esperimento estremo, uno spettacolo che non si ripete. Assume le caratteristiche dei suoi protagonisti. Ogni volta diversi. Da semplici spettatori a spettAttori: sono loro i protagonisti, semplicemente grazie alla loro assoluta spontaneità e inconsapevolezza. Non semplici comparse, ma co-protagonisti di una buffa messa in scena che ruota intorno ad una scala ed ai suoi molteplici usi per sostenere i più disparati tentativi equilibristici dei protagonisti.

martedì 15 luglio 2008

I sovrani del mondo vecchio.

Li soprani der monno vecchio.

C’era una vorta un Re
cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
- Io so’ io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.
Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pozzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l’affitto.
Chi abbita a sto monno
senza er titolo dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo -.
Co st’editto annò er boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e, arisposero tutti: E’ vvero, è vvero.

(Giuseppe Gioacchino Belli)

Meditate gente, meditate. E poi dedicatelo a chi, in coscienza, riterrete!!!

AGRICANTUS.TRIBUTO AL REPERTORIO DI FRANCESCO DE GREGORI & C.

CCPAGRICANTUS - isola pedonale VIA XX SETTEMBRE 82/a

PALERMONONSCEMA festival ESTATE 200.
(10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)

MARTEDI' 15 LUGLIO ore 22.15 PER LA RASSEGNA SURROGATI MUSIC FESTIVAL:

"MARCELLO E I QUALSIASI in TRIBUTO A Francesco De Gregori."

INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.INFO 091309636

Tributo al cantautore italiano Francesco De Gregori, importante fonte di ispirazione nella scrittura di Marcello, nonché primo punto di riferimento del gruppo.
Nell'ambito inedito, il gruppo propone un rock con testi in italiano che si avvicina allo stile di cantautori quali De Gregori e De Andrè, per prendere spunti dall'hard rock anni 80 passando dal folk, senza tralasciare l'aspetto orecchiabile delle composizioni di partenza.

lunedì 14 luglio 2008

Freedom Writers, mercoledì a Sant'Aniano.

“Freedom Writers”, di Richard La Gravenese, è il film che per Estate al Sant’Aniano il 16 luglio, dalle ore 21.00, sarà proiettato al centro Dedalum in Sant’Aniano di via Gesù e Maria al Papireto 8. Prodotto nel 2007, il film sarà l’occasione per un intervento di Rossana Dato e Gregorio Napoli.

Arrestato Ottaviano del Turco.

Dalla Home Page de La Repubblica.it:

Sanità, arrestato Del Turco"Associazione a delinquere tangenti per sei milioni"
Il presidente della Regione Abruzzo nell'inchiesta della Procura di Pescara. Provvedimento di custodia cautelare anche per assessori, ex assessori e alcuni funzionari. Tra le ipotesi di reato truffa, corruzione e concussione

ERNESTO MARIA PONTE OGGI ALL'AGRICANTUS

Per la rassegna “Cabaret: dalla Scrittura al Palcoscenico”, il noto attore palermitano sarà sul palcoscenico dell’Agricantus, in via XX Settembre, dalle 22.15 di oggi 14 luglio.
Biglietti d’ingresso: Platea, 3 euro. Ai tavoli, o posti in piedi, 1 euro. Info. 091 30 96 36.

Di Ernesto Maria Ponte le cronache teatrali cittadine ricordano
che già a otto anni egli calcava le scene interpretando il figlio di Cumpari Turiddu; a 15 anni con la compagnia stabile del Teatro Europa debuttava tra i professionisti con Tutto per quello per la regia di Elio Di Vincenzo; ha continuato negli anni le sue molteplici esperienze chiudendo nel 1991 la sua avventura con ilgruppo cabaret dei Treunquarto per trasferirsi a Roma e frequentare superando una terribile selezione, il laboratorio teatrale di Gigi Proietti.
Ernesto Maria Ponte oggi è capace di tenere la scena per due ore filate senza che ci si accorga del tempo che passa: Parole parlate è il titolo di uno dei suoi spettacoli e parole parlate sono quelle che offre in tutti i modi che è possibile immaginare: parole serie, allegre, tristi, buffe si mischiano a formare un tutt'uno di teatro e risate. Per gli uomini dotati di fantasia non c'è niente di più affascinante di un foglio di carta dal bianco intenso; per un pittore niente di più meraviglioso di una parete bianca o di una tela sgombra, e per un uomo di teatro, per un regista, niente di più eccitante di una scena vuota un'ora prima della creazione!
Ernesto M. Ponte, regista di se stesso, spesso autore dei testi e dei propri spettacoli, si offre dapprima presentando il vecchio cabaret dalle rime baciate, quindi da fine dicitore di poesie dapprima buffe e poi serie, da barzellettiere, da attore vero e da attore che prende in giro se stesso (grande nella parodia dell'attore shakespeariano) e infine da chansonnier.

La rassegna “Cabaret: dalla scrittura al palcoscenico” si svolge nell’ambito del “Palermo non scema festival 2008” e prevede una serie di serate particolari in cui autori e attori parleranno di come nasce uno spettacolo di cabaret e di come la parola nel teatro comico può rivelare i meccanismi segreti dell'arte della scena.

domenica 13 luglio 2008

Portava la maglia con l'immagine del "Che". E giù botte.

Pesaro. Lancio ANSA delle 16.40:

ANSA) - PESARO, 13 LUG - Aggredito, spintonato e gettato a terra da tre sconosciuti perche' indossava una maglietta con il volto di Che Guevara. E' successo a un 14enne di Pesaro, che passava in bicicletta davanti all'ospedale San Salvatore. Tre individui sono scesi da una Punto nera, l'hanno bloccato, fatto scendere dalla bici e hanno cominciato a insultarlo perche' indossava la maglia di un 'comunista'. L'hanno poi spintonato con violenza, facendolo cadere a terra, e sono fuggiti. Indaga la Digos.

Da Liberazione. Giornale Comunista.

Su "Liberazione" e sulla sua edizione on line di oggi 13 luglio 2008 abbiamo letto che:

La sottosegretaria Francesca Martini (Lega) ha diramato un comunicato per pubblicizzare «un'azione delle forze dell'ordine» da lei «coordinata». A passeggio per le vie dello shopping di Verona, la sottosegretaria nota una mendicante rom con una bimba in braccio. Chiama il 113, ma la donna «si dilegua» e Martini la pedina e la scova dietro un portone. Morale: la donna in Questura denunciata per accattonaggio con minore e rilasciata perché incensurata; e Martini che celebra il suo «impegno diretto» nella lotta all'illegalità e «l'assoluta necessità» delle impronte ai rom. Il governo taglia i fondi alla polizia ma nel weekend almeno si rende utile.

AMARCORD. Succedeva in città tra il 1746 e il 1956.

Il 24 aprile del 1746 fu posta la prima pietra del complesso monumentale dell’Albergo dei Poveri che ancora oggi s’innalza grandioso e decadente sul Corso Calatafimi. (Nella foto di lucio forte, anno 2006, un particolare del palazzo.) Dell’avvenimento dette così notizia il Marchese di Villabianca: Si gettò la prima pietra della Chiesa dell’edificio dell’Albergo generale dei Poveri, fuori Porta Nuova, ove assistè Sua Eccellenza il Viceré a nome del re nostro signore…sotto il rimbombo delle artiglierie delle vicine fortezze urbane e di numerosissimi mortaretti ai quali risposero le campane del duomo.
Preciso come sempre, Villabianca, non mancò di far sapere che sotto la cava delle fondamenta si trovarono un piccolo sepolcro marmoreo, che conteneva un cadavero, un piccolo luogo di sepoltura, una lucerna antica col lume smorzato ed un buon grastone di creta. Una serie di particolari tra i quali uno sicuramente eccessivo. Spetta ai lettori individuarlo. Ma l’aristocratico diarista aggiunse anche la notizia dell’incredibile processione che, il giorno prima, aveva attraversato la città dopo essersi costituita nei pressi dell’attuale corso dei Mille. Composta da diverse decine di mendicanti, handicappati e straccioni in non eccellenti condizioni di salute che a qual tempo e da quelle parti erano accolti in un insufficiente ricovero noto col bizzarro nome di Serraglio Vecchio. Si seppe anche che la semovente corte dei miracoli rientrò all’ospizio a tarda sera. Salmodiando al lume di scarse fiaccole, evidentemente senza aver turbato l’animo delle autorità che sarebbero intervenute l’indomani, dopo aver piantato una croce su un mucchio di sassi davanti al palco che avrebbe accolto il viceré.
Ben altro turbamento, per restare in tema di palermitani poco abbienti e di abitazioni in città, destò nei lettori del giornale “L’Ora” una lettera che in un aprile di molto successivo, nel 1956, fu inviata al direttore dal signor Michele Selvaggio, pittore di vasellame. Il quale volle fare presente, anche al discendente dell’antico Pretore dei tempi del Villabianca, che i suoi sette figli “tremavano nell’umido” di una stanza di tre metri per quattro, il cui pavimento la sera diventava tutto un materasso. In corso Alberto Amedeo, giusto dalle parti del Cortile Cascino. E Selvaggio sottolineò il particolare che su quel “letto” di dodici metri quadrati ci passavano la notte in undici. Compresi i genitori e un paio di nonni.Di quanto spazio disponesse ciascuno, ai lettori fu facile calcolarlo.
Anche se va aggiunto che a rabbrividire, in quell’aprile freddissimo, i bambini dell’artigiano non erano stati i soli. Perché le cronache del mese riportarono pure la minima storia metropolitana di due trentenni, anch’essi privi di un tetto, che decisero di passare la notte dentro una giardinetta belvedere. All’interno della quale ebbero cura d’accendere un rudimentale braciere, alimentato a legna e a giornali. Ciò che trasformò in camera da letto a gas l’angusto abitacolo. Li salvò un metronotte curioso che li fece trasportare alla Feliciuzza, dove furono giudicati guaribili in cinque giorni. Ovviamente “salvo complicazioni e s. m.”, nel non meno agghiacciante burocratese ospedaliero dei referti. ( di Lucio Forte )

Il FISTINELLO stasera all'Agricantus.

Domenica 13 luglio dalle ore 22.15 FISTINELLO.

A seguire:NATALONI&LANNUTTI in Crazy Show)- INGRESSO GRATUITO.

Tradizionale mangiata di babbaluci e melloni ghiacciati fino a tarda sera accompagnata dalla performance di teatro di strada di Nataloni&Lannutti.

Riceviamo dall'Agricantus :
In questi ultimi anni il Festino o meglio 'U Fistinu ha assunto connotati da grande festa turistico-alberghiera con tanto di scenografie, coreografie, macchine teatrali, oggetti volanti, grandi nomi che hanno sicuramente portato ventate di novità (oltre che grandi somme investite) e grandi aspettative da parte dei cittadini, che ogni anno guardano a questa festa come a un evento straordinario. Ma in tutto questo bailamme si rischia di perdere di vista l'approccio immediato e semplice con la Santuzza, essenzialmente tenuto in vita dal sottile cordone ombelicale della ritualità palermitana.
Cittadini devoti e non, religiosi e atei, comunisti e "parrinari" non possono non tenere conto del fatto che, comunque, Santa Rosalia è l'unica entità che riesce a mantenere unita la città e i suoi cittadini. Non esiste altro momento di aggregazione spontanea e guidata, intima e popolare, festosa e celebrativa come 'U Fistinu. Solamente lì ,Palermo è una e una sola.Solamente tra il 13 e il 15 luglio l'anima della città si veste dello stesso abito.Solamente questo sarebbe già un motivo per ringraziare la Santuzza.Ma per questo esiste il 4 Settembre facendo l'acchianata. Noi vorremmo festeggiare la Santa, nella maniera più semplice, con un piccolo festino parallello (il Fistinello): babbaluci e muluni. Morti gli ultimi cantori orbi (colonna sonora dei festini d'antan), coinvolgeremo gli artisti di strada. E pazienza per quei poveri molluschi che proprio per celebrare la Santa dovranno morire irrimediabilmente sucati.
Dunque, anche quest'anno nel giorno di domenica 13 luglio 2008, l'Agricantus con l'iniziativa del Fistinello vuole ricordare a suo modo, accanto ai grandi eventi, la Santuzza e il Festino

sabato 12 luglio 2008

Stasera all'Agricantus

sabato 12 ore 22.15

INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.

INFO 091309636.

Per la rassegna UOMINI DA MARCIAPIEDE, teatro di strada, NATALONI E LANNUTTI relicheranno il loro fortunato "Crazy Show "

Un crescendo pirotecnico di follia comica. Un presentatoreimpresentabile - Gino Verruca - in balia di ospiti al limite dell'umano. Il cantante masochista Johnny Bellavista, il poetaonomatopeico Tino Sette, il ventriloquo Roipnol, lo sciamano di Merano- sciamano che ti dà una mano -, Leonardo da Chieti, il consulentematrimoniale e sessuale Dottor Mimmo, l'ospite internazionale,illusionista, prestidigitatore, ipnotizzatore, incantatore difanciulle e di serpenti di origine papuense Pito Pitone. E ancora,oggetti sparlanti, imit-attori, suonatori di strumenti scordati,volatiliche ballano il tip-tap, acari ammaestrati, collezionisti disogni e ospiti eventuali e vari. E soprattutto assistere al Nataloni &Lannutti Crazy Show porta fortuna.

Quello che più ci piace o è immorale o ci fa ingrassare. (Wilde citato da Augusta Modica)


Nella foto di Lucio Forte, Vespertino e Benassai, stanno quasi a ricordare il celebre "Siamo noi questo piatto di grano" di Degregoriana memoria.

L’estate, stagione della gioia e dell’allegria.. per tutti? Come ogni anno dai muri delle città, sui cartelloni pubblicitari, ci sorridono implacabili e indifferenti, magnifiche e giovanissime donne in ridottissimi costumi da bagno o uomini dallo sguardo deciso e tagliente, assolutamente perfetti e del tutto privi di pinguedine.
Avviliti e sentendoci colpevoli, ci scrutiamo allo specchio, con il quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno, a meno che, come la Contessa di Castiglione ,non vogliamo ricoprirlo con un drappo nero, e, da quella liquida superficie vediamo rimbalzare una sagoma, una maschera sgradita, nelle quali stentiamo a riconoscerci. L’inquietante sospetto di essere molto lontani da quei canoni di bellezza riconosciuti dal gruppo sociale, suscita una spiacevole sensazione; avvertiamo,dentro di noi, un disagio, una pericolosa inadeguatezza e poiché non abbiamo la fortuna dei vampiri, i quali, secondo la tradizione, non si vedono negli specchi e hanno perduto la loro ombra, ci sentiamo frustrati e abbastanza infelici.
Siamo acutamente consapevoli di essere molto lontani dal possedere quelle misure perfette, auspicabili per esibire quei costumi succinti che con tanta sicurezza e disinvoltura, almeno apparentemente, esibiscono i pochi privilegiati negli spot pubblicitari, ripresi in suggestivi ed esclusivi paesaggi naturali: un motoscafo, una voce fuori campo che canta una canzone romantica, lei, sdraiata, che si passa una mano sui capelli bagnati mentre lui,in piedi(così si vede meglio!)la guarda per poi chinarsi per darle un bacio che sembra possa spettare solo a loro, tra mare e cielo che li circondano isolandoli dai meno fortunati! Con aria furtiva guardiamo un fumante piatto di spaghetti, odoroso di pomodoro fresco e di basilico, e calcoliamo tristemente il numero di calorie che, fatalmente ci distanzierà sempre di più,da quella immagine riveduta e corretta di noi stessi chiusa nella nostra mente e purtroppo non corrispondente a quella reale. E’ obbligatorio essere belli ,giovani e scattanti, a tutti i costi, anche se non si è mai stati belli e non si è più giovani.
“Non si possono avere sempre venti anni!” dice,rinsavendo, il personaggio principale nell’Enrico IV di Pirandello ,arrestato dalla sua follia nella prigione di un tempo interrotto solo dentro di lui, ma trascorso inesorabilmente per gli altri. Ma come convincersene? Viviamo angosciati dalla necessità di dovere aderire a modelli irreali, che con il passar degli anni ci vanno sempre più stretti, sottoponendoci a mortificanti diete e l’ago della bilancia diventa l’incubo delle nostre giornate, ricordiamo, sorridendo tristemente, la battuta di Oscar Wilde: “Quello che più ci piace o è immorale o fa ingrassare!”
Se non possiamo essere belli, come vorremmo, cerchiamo di essere gradevoli, accattivanti e un poco misteriosi e di coltivare una bellezza interiore che potrebbe donarci un bel sorriso, uno sguardo carico di significati, una grazia nel parlare, nel gesticolare, nel camminare affascinanti e ..unici. Forse,qualche chilo di più(solo qualche chilo)e una buona salute, accompagnate da un atteggiamento equilibrato e sereno”potrebbero”spruzzarci addosso una “aura “quasi…bella.
Cerchiamo di crederlo, è questo quello che conta!

venerdì 11 luglio 2008

Ancora uno scandalo sanità. Da Sicilia Informazioni.

Erano deceduti da anni, uno addirittura da 35 anni, ma all'Asl 3 di Catania non se ne erano accorti e continuavano a pagare i medici di famiglia, che venivano retribuiti per 'curare' dei morti. Sono 21 mila i casi scoperti di persone decedute risultate ancora in carico ai rispettivi medici di base dalla guardia di Finanza etnea mediante un accertamento incrociato tra diverse anagrafi su un campione di oltre un milione di persone.Il danno all'Erario stimato dalle Fiamme gialle, considerato che un medico di basa incassa mediamente circa 6 euro al mese per paziente, è di circa 4 milioni e 200 mila euro. Ma la cifra riguarda soltanto una stima per gli ultimi cinque anni, visto che per un'inchiesta amministrativa la prescrizione è di un lustro visto che non emergono profili penali.

giovedì 10 luglio 2008

Inizia "Palermo non Scema" all'Agricantus

CCPAGRICANTUS - isola pedonale VIA XX SETTEMBRE 82/A

PALERMONONSCEMA festival ESTATE 2008 (10 LUGLIO - 21 SETTEMBRE)




Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 luglio ore 22.15

Per la rassegna UOMINI DA MARCIPIEDE teatro di strada saranno di scena (vedi foto)NATALONI E LANNUTTI in "Crazy Show". Un crescendo pirotecnico di follia comica. Un presentatore impresentabile - Gino Verruca - in balia di ospiti al limite dell'umano. Il cantante masochista Johnny Bellavista, il poeta onomatopeico Tino Sette, il ventriloquo Roipnol, lo sciamano di Merano - sciamano che ti dà una mano -, Leonardo da Chieti, il consulente matrimoniale e sessuale Dottor Mimmo, l'ospite internazionale, illusionista, prestidigitatore, ipnotizzatore, incantatore di fanciulle e di serpenti di origine papuense Pito Pitone. E ancora, oggetti sparlanti, imit-attori, suonatori di strumenti scordati, volatiliche ballano il tip-tap, acari ammaestrati, collezionisti di sogni e ospiti eventuali e vari.

E soprattutto badate bene che assistere al Nataloni & Lannutti "Crazy Show" porta anche fortuna.


INGRESSO PLATEA 3 EURO; TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.
INFO 091309636

mercoledì 9 luglio 2008

Convegno a Villa Zito.


Una Fata Morgana a quattro ruote.


di Augusta Modica.

L’agitazione frenetica, il girovagare continuo per le vie della città, che riempie completamente le nostre giornate e ci deposita, affranti, al calar delle tenebre, su comodi divani davanti un grande schermo luminoso ,di cui alterniamo le immagini con uno “zapping”frenetico che causa una compressione costante al nostro pollice, corrisponde ad una mancanza quasi totale di movimento del corpo e ad una scarsa ossigenazione delle cellule cerebrali che non vengono “impegnate”.
Ci sono gli ascensori; compiacenti ci trasportano verso l’alto o verso il basso e, salire o scendere le scale sembra assurdo e quasi sconveniente! Una signora, sorpresa, più volte, a scendere due rampe di scale, si è sentita chiedere, premurosamente, se, per caso, soffrisse di claustrofobia, e quando, balbettando e un po’ arrossendo ha risposto che le piaceva usare le scale ,a meno che non fosse carica di pacchi, è stata scrutata con sospetto e il sorrisetto sprezzante del suo interlocutore le ha rivelato di non essere risultata affatto credibile.
Quando non usiamo gli ascensori, approdiamo sulle scale mobili dei grandi magazzini; si incrociano, una sale e una scende mentre file di uomini e donne procedono in direzioni opposte, lo sguardo assente, fisso davanti a sé. Ma tutto questo non è niente è solo la preparazione, il prologo per introdurre l’amatissima dagli italiani, l’impareggiabile , l’insostituibile “sedia a rotelle” che, raccolti e protetti nel suo ventre, ci accompagna nei nostri travagliati spostamenti giornalieri. A volte si introduce anche nei nostri sogni, bellissima e irraggiungibile Fata Morgana ci sussurra all’orecchio sillabandoli, tutti i vantaggi economici, funzionali ed estetici degli ultimissimi modelli. La visione ci lusinga, promettendoci, tra le righe, che con una nuova e più costosa automobile, saremo più belli, desiderabili, eleganti, virili, la nostra famiglia sarà più unita e anche il cane ci amerà di più. Dentro ognuno di noi, molto nascosto, c’è un bambino che crede nelle fiabe e vuole giocare, anche se siamo grassi signori calvi con barba e occhiali. Il bambino non si rassegna all’evidenza, se trova la calza vuota continua a credere in Babbo Natale e anche se l’automobile nuova non ci fa fare un passo avanti nella nostra vita di relazione e il nostro cane, nevrotico anche lui, ci morde, continuiamo a credere che….!
In alcuni individui,l’automobile rivela aspetti inquietanti e spesso preoccupanti; per rimanere sul leggero, avete notato quelle persone che la domenica mattina muniti di morbidi stracci colorati e di appositi detersivi si dedicano, con grande meticolosità e senza fretta, a lavare la propria autovettura? Come una gatta, amorosamente, pulisce, leccandoli, i suoi piccoli senza dimenticare una zampetta o un orecchio, così l’individuo che magari a casa sua,non ha mai lavato un pavimento o asciugato un piatto, procede in questa delicata operazione, senza tralasciare un parafango o un vetro, accarezzando la lamiera come se fosse una cosa viva, rattristandosi per qualche piccolo graffio e, non è certo per risparmiare che, munito di secchi d’acqua e di buona volontà si dedica a questa operazione.
Quando ha finito, nei suoi occhi balena lo sguardo orgoglioso e soddisfatto della persona che, dopo essersi dedicato alle stesse mansioni, sfiora, compiaciuto, il muso caldo e vivo di un cavallo di razza!

Nella foto di Lucio Forte, la Bugatti Gran Turismo del 1926 esposta nell'atrio della Biblioteca Regionale in occasione della Mostra sui 100 anni della Targa Florio offerta alla Città con il titolo "Correva l'anno 1906".

martedì 8 luglio 2008

lunedì 7 luglio 2008

Un picnic tra Proust e Manet al Ninfeo di Villafiorita.

Alla "rechérche" degli odori e dei sapori della memoria.

Di Augusta Modica.

Sull'erba e sotto gli alberi e ( perchè no ?) anche in compagnia di altrettanto perdute fanciulle in fiore.

L’estate ci fa aprire le porte e desiderare di stare all’aria aperta, dopo essere stati, per i mesi invernali, rinchiusi in ambienti artificialmente resi caldi dai termosifoni, quando la pioggia o il vento battono, alternandosi, sui vetri delle finestre.
In estate, di notte, i raggi della luna non strisciano sui rami divaricati e spogli,ma indugiano carezzevoli sulle foglie e sui fiori. Attraverso le finestre socchiuse, l’alito carico di profumi della natura.
Quando una persona amata, lontana da tempo, annuncia il suo arrivo, si fanno festosi preparativi per accoglierla e, più meticolosi e accurati saranno, ancora più penetrante e forte resterà impressa, nel ricordo, l’emozione nel vedere da lontano la nota figura, ascoltare il tono unico di una voce che ha risuonato soltanto nella mente per troppi giorni vuoti della sua presenza, e così pensare ad organizzare un pic-nic, facendone un piccolo, particolare episodio da conservare tra i ricordi è incontrare lietamente, dopo una lunga assenza, i prati, i boschi,le spiagge, finora celate dalla mano gelida dell’inverno.
Nelle vecchie fotografie in bianco e nero delle”scampagnate”di una volta, ogni particolare si inserisce armoniosamente nell’insieme. Le persone, giovani e anziani, hanno atteggiamenti spontaneamente eleganti, le schiene sono dritte, le gonne ben spiegate e i cappelli di paglia gettano ombre morbide sui volti sorridenti. Le caviglie sono compostamente incrociate, gli abiti delineano i corpi, le scarpe, un poco consumate, sono sempre ben allacciate e lucide come specchi. I bambini, a loro agio, nei vestiti alla marinara stringono grandi cerchi di legno, mentre le bambine, con i capelli accuratamente intrecciati, annodati da nastri tengono amorosamente la loro unica preziosa bambola tra le braccia. Distogliendoci dalla contemplazione di questi personaggi remoti, un pic-nic o una scampagnata potrebbero, anche oggi, svolgersi tracciando un” bel gruppo in un esterno”, come direbbero i pittori.(chissà se gli uomini, nei loro abiti neri,e la donna nuda dalla pelle bianca con il mento poggiato sul palmo della mano e il viso rivolto verso chi la guarda, nel quadro”Dèjeuner sur l’herbe”hanno avuto il tempo di mangiare!)
Evitando i luoghi consueti, in un giorno assolutamente feriale, come per caso potemmo trovarci vicino una pineta vicina al mare o una radura tra i boschi e scegliere di fermarci, aprire il coperchio del cesto di vimini e distendere sull’erba o sulla sabbia, sotto l’ombra dei pini, una bella tovaglia,possibilmente a quadri, sulla quale disporre bicchieri, piatti(per favore non di carta!)e posate. Invece di strafogarsi con enormi panini imbottiti, pietanze leggere e delicate da gustare anzi da “degustare”soddisfacendo il palato e anche la vista, accompagnate da un vinello leggero e frizzante, la bottiglia tenuta al fresco nel secchiello con il ghiaccio, per essere allegri senza appesantirsi.Una crostata di frutta, solo una fettina, potrebbe concludere un pasto leggero di cui si è percepito tutto l’aroma e il sapore senza impedirsi di guardare le siepi fiorite o lasciarsi sfiorare dal vento che agita, con grazia, i rami, così gli occhi porgono alla memoria immagini da ricordare e, il profumo dei petali persistente tra le dita, ritornerà, rievocando “quel giorno”.

Piazza San Giovanni Decollato. Foto di Giuseppe Scuderi.

Dietro l'inferriata seminascosta dai rifiuti di oggi e accanto ai ruderi della Chiesa di San Giuvannuzzu, un cippo ricorda i nove palermitani innocenti che il 27 maggio 1860 - per pura malvagità - furono fucilati dai borbonici ormai definitivamente sconfitti dai garibaldini.
Il cippo, sommerso da quella annessa e ineliminabile m...da, ricorda emblematicamente che Palermo sta ancora a sud di Napoli, anche dopo la fine del regno delle Due Sicilie.
Su quella storica piazza, nel maggio del 1962, Luchino Visconti girò la scena della fucilazione compresa ne Il Gattopardo. Secondo qualcuno, quel maggio del 1962 fu l'ultima volta che la Piazzetta (oggi a pochi passi dalla Squadra Mobile dove altra lapide ricorda gli eroi moderni che persero la vita combattendo il crimine organizzato ) ebbe un aspetto pulito e dignitoso.
Quell'aspetto semplicemente decoroso oggi negato dall'inciviltà di chi, da decenni, continua a lasciare rifiuti al posto di quei fiori che ad ogni triste anniversario 1860 la città dovrebbe deporre ai piedi dell'accennato cippo. (lucio forte)

domenica 6 luglio 2008

Per dimenticare i giorni pesanti come piombo.di Augusta Modica

La Casa per dimenticare i giorni pesanti come piombo.


Andare in vacanza! Si diceva: “villeggiare”. Le compagne di Gertrude, nei –Promessi Sposi-, parlano di : “festini…di villeggiature, di vestiti, di carrozze. “agitando in lei una cupida bramosia.
Andar via, chiudersi la porta di casa alle spalle, guardare avanti ed entrare in un’altra dimensione, illudendosi di far perdere le tracce ai pensieri molesti, martellanti che non ti danno tregua, di liberarsi dalle pastoie del malumore e della noia. Entrare dove? In una casa che vogliamo immaginare, inventare, più bella di qualsiasi altra casa reale che per quanto ci sia cara non può cambiare secondo i nostri umori e le nostre fantasie. Ecco il paesaggio, la luce e i colori che sono fuori entrare all’interno dell’abitazione che deve accogliere l’esterno senza mai escluderlo, come nella maggior parte degli appartamenti di città, con le finestre inesorabilmente chiuse per escludere, per quanto è possibile, i rumori assordanti e i miasmi dell’aria inquinata. Alberi alti, montagne in lontananza e un’aria frizzante, balsamica che ti danza intorno facendoti avvertire un piacevole brivido mentre ti copri le spalle con uno scialle di lana leggera. Grandi finestre senza tende, davanzali ampi dove sedersi a leggere a gambe incrociate per isolarsi dal resto della stanza, alzare di tanto in tanto gli occhi dalla pagina e guardare fuori, seguendo i cambiamenti del giorno e vedere le ombre dei rami allungarsi sulle pareti.
Pochissimi mobili nelle spaziose stanze, dove si può correre festosamente, l’ideale sarebbe: nessun mobile! La cucina con credenze a muro dove riporre di tutto, compresi i vasi di marmellata e la cotognata che siamo stati segretamente orgogliosi di essere riusciti a preparare. Sedili, ripiani, mensole,librerie, tutto in ..pietra. Sui muri bianchi, nessun quadro e nessun sopramobile sui ..non-mobili! Soltanto grandi vasi con piante dall’ampio fogliame su pochi gradini che separano gli ambienti senza porte e senza chiusure. Poche le macchie di colore: una o due cassapanche di legno lucidato, qualche stoffa poggiata sui letti, cuscini smisurati dove sprofondare, un grande tavolo da pranzo vicino i fornelli accesi dove capaci pentole brontolano allegramente, spandendo odori che ridestano un appetito sopito, quando solleviamo con precauzione i coperchi. Una lunga panca per sedersi insieme a mangiare, le stoviglie ed i piatti poggiati direttamente sul legno ,non ci sono tovaglie, ed i bicchieri tintinnano allegramente mentre tuffiamo i cucchiai nella minestra densa e fumante.
Le finestre si aprono come quadri sulle pareti e la luce entra liberamente, cambiando di ora, in ora le sfumature e i chiaroscuri sui pavimenti.
La soglia della porta d’ingresso è il punto d’incontro del dentro e del fuori in una dimensione sospesa nella quale sostare e dove potresti essere catturato arrendendoti all’irreale, dimenticando ansie e preoccupazioni che costelleranno le lunghe giornate invernali, pesanti come il piombo.

giovedì 3 luglio 2008

Ripartono i lavori a Parco d'Orleans.


Nel febbraio scorso l'Associazione Italiana Studenti d'Architettura ha fatto sapere che:
SBLOCCATO L'ITER PER LA REALIZZAZIONE DEL PARCO D'ORLEANS
Scritto da Carmelo Galati
venerdì 29 febbraio 2008
Si sblocca l'iter per la realizzazione del Parco urbano d'Orleans. Questo pomeriggio, la Giunta municipale ha approvato l'atto preliminare di transazione sottoscritto da tutte le ditte componenti l'associazione temporanea di imprese aggiudicataria dell'appalto. Con lo stesso provvedimento, la Giunta municipale ha autorizzato la stipula del contratto definitivo di transazione con l'Ati, composta dalle imprese "Tecnital Spa", "Icaro ecologi Srl", ed "Agricoltura e giardinaggio Sas"; inoltre si dà atto che, in base alla transazione, l'importo da corrispondere all'Associazione temporanea di imprese ammonta a 908.385 euro, Iva inclusa. I lavori per la realizzazione del Parco si erano interrotti a causa di un'informazione trasmessa al Comune dalla Prefettura di Catania circa la mancanza di un requisito di legge per una delle imprese che compongono l'Ati. Fino alla sospensione, era stato realizzato circa il 40% dei lavori previsti dal progetto. Successivamente, la stessa Prefettura di Catania ha revocato l'informazione precedentemente trasmessa e rilasciato il nulla osta. Una volta stipulato il contratto definitivo di transazione, i lavori potranno, perciò, riprendere. La sottoscrizione della transazione definitiva e la ripresa dei lavori avverranno entro la fine del prossimo mese di marzo. In base alle previsioni dei tecnici, la realizzazione del Parco dovrebbe essere portata a termine entro la fine della primavera 2009.L'intervento darà vita alla più grande area a verde della città dopo il Parco della Favorita. Con oltre 255 mila metri quadrati di estensione, il Parco d'Orleans comprenderà parte di quello che fino ai primi del XX secolo era il "Giardino d'Orleans", a sud-est del nucleo antico della città. Quest'ultimo, in origine, si sviluppava lungo il fiume Kemonia.L'allestimento punta a creare un paesaggio dai connotati essenziali, ma sicuramente suggestivi, nei quali si potrà cogliere la rievocazione del "giardino perduto". Sarà creato un sistema di "macchie" alberate, in contrapposizione a prati (30 mila metri quadrati di manto erboso) e altre radure. Un lungo ruscello attraverserà la zona centrale. Oltre al mantenimento degli esistenti alberi di Bagolaro e degli agrumeti, il progetto prevede la piantumazione di 2.400 alberi e quasi 38 mila arbusti, con una prevalenza di essenze mediterranee. Ci saranno, inoltre, itinerari per pedoni e ciclo-amatori e spazi destinati ad attività ludico-ricreative. Fra questi, un teatro all'aperto, un'area di circa mille metri quadrati riservata al gioco dei bambini e, ancora, una pista di pattinaggio, un campo da bocce e un percorso da training. Sarà anche restaurato un casale ottocentesco (Villa Forni) i cui locali si utilizzeranno per il servizio accoglienza.Gli ingressi al parco saranno tre: da via Ernesto Basile, a pochi passi dal nuovo parcheggio in costruzione; da via Altofonte (prosecuzione del corso Pisani) e da Villa Forni (corso Pisani).
Nelle foto di Elle&effe, un particolare agreste della Fossa della Garofala e un altro non del tutto tale, relativo a parte della delimitazione nord del Parco degli Orleans.
Con l'augurio che i lavori si concludano finalmente entro il termine previsto per un avvenimento davvero rosa nella storia della Città..


mercoledì 2 luglio 2008

Anemos.In scena all'Agricantus.

Una scena da "Anemos" , piece vincitrice di "Show no profit 2007", replica stasera all'Agricantus. Uno spettacolo della Compagnia Musa Pensosa. Da non perdere. (l.f.)

martedì 1 luglio 2008

Vespertino all' AGRICANTUS con IL ROSA E IL NERO


MARTEDI' 1 LUGLIO Il Rosa e il Nero con Sergio Vespertino (spazio teatrale al chiuso) a seguire Anemos della Compagnia Musa Pensosa (spazio esterno isola pedonale)

MERCOLEDI' 2 LUGLIO Il Rosa e il Nero con Sergio Vespertino (spazio teatrale al chiuso) a seguire Anemos della Compagnia Musa Pensosa (spazio esterno isola pedonale)


GIOVEDI' 3 LUGLIO Il Rosa e il Nero con Sergio Vespertino (spazio teatrale al chiuso) a seguire Carion di e con Salvo Piparo (spazio esterno isola pedonale)
Per maggiori informazioni anche sul programma successivo collegarsi con il sito dell' AGRICANTUS
http://www.agricantus.org/ / Tel.Fax 091309636
La piece "il Rosa e il Nero" è liberamente ispirata a un racconto di Eric Emmanuel Schmitt.
Regia di Sergio Vespertino. Musiche originali di Pier Paolo Petta che sarà alla fisarmonica.