mercoledì 15 dicembre 2010

IL SOZZO ERA E SOZZO E', PURTROPPO


Giuseppe Albino, palermitano, era detto il Sozzo, soprannome con cui si firmava indicandosi così come una persona grassa e corta. Fu pittore, nato nel 1550 e morto nel 1611. Il padre Filippo fu allievo di Polidoro da Caravaggio; lui studiò con Giuseppe Spadafora. La sua attività a Palermo è nota dal 1571, quando s’impegnò ad eseguire la decorazione pittorica per la Cappella di Antonio Bisignano, alla quale lavorarono anche Giacomo e Giuseppe Gagini. Dal 1579 al 1582 fu a Trapani dove eseguì delle tele per i Carmelitani dell’Annunziata; in quegli stessi anni lavorò al Palazzo Reale di Palermo con Antonio Bramè, e avendo come aiuto Gaspare Vazzano, uno dei cosiddetti “Zoppo di Gangi”. Ebbe numerosi incarichi dalla Corte vicereale; era infatti considerato un artista affermato con un’avviata bottega, e lavorò anche per il Senato palermitano alla decorazione del Palazzo di Città.
Per ringraziarlo del suo operato e ricordarlo ai posteri, basta percorre, nella zona dei Danisinni, la stradina-pertugio di circa quaranta metri alle spalle della pasticceria Cappello, e ammirare la concretizzazione delle parabole evangeliche, ben tre, apparse, come le madonne, sulla microscopica ex chiesetta, tra una vasca da bagno capovolta, buona per dissetare le capre che ancora brucano nella zona, e i copertoni di bicicletta con maestria infilzati nel ferro aggettante.
(Giuseppe Scuderi, e ringrazio un amico per l’invio della fotografia)

lunedì 6 dicembre 2010

206


Come vedete il 103 passa sempre due volte. E' un po' schizofrenico, "personalità bipolare" sento dire sempre più spesso a chi si occupa di psichiatria. Una volta fa "SAMMARTINO NIGRA MORELLO RAPISARDI" fermandosi alla Stazione Notarbartolo ed un'altra "SAMMARTINO NIGRA TERRASANTA SCIUTI RAPISARDI" per raggiungere al volo, oplà, la lontanissima stazione centrale.
Chi avrà ragione?