domenica 31 agosto 2008

Una struggente dichiarazione d'amore.

(Il secondino col mantello bianco) " mi guidò in silenzio per le intricate vie che conducevano ai vari bracci dell'immensa prigione; e incontravamo di quando in quando altri bianchi fantasmi che si aggiravano come anime in pena: erano i guardiani notturni della fortezza inespugnabile, vestiti di bianco perchè si riconoscessero nell'oscurità e non si confondessero con eventuali fuggitivi. Una tenue luce proveniva da un'edicola collocata in un crocevia: una madonna marmorea benediceva i viandanti. Un'insegna ai suoi piedi diceva Pace a questa Casa..."
Nel suo "Le Radici del presente" (Kalòs Editore) così il partigiano della libertà Franco Grasso descrive l'inizio della sua detenzione all'Ucciardone - era il gennaio del 1935 - con l'accusa di aver tentato di sovvertire gli ordinamenti politici dello stato fascista.
Mi ha fatto riaprire il bel volume del carissimo amico recentemente scomparso l'aver visto e fotografato il lenzuolo steso tre giorni fa sulla cancellata di un'abitazione civile che fronteggia i padiglioni occidentali del carcere dell' Ucciardone. E a tanti anni di distanza da quelle impressioni trascritte dal professore e maestro di vita Franco Grasso mi è venuto spontaneo chiedermi quanto, in meglio, possano essersi mutate da allora le condizioni di vivibilità di quel carcere. Per fortuna non lo posso testimoniare direttamente. E però quella struggente dichiarazione d'amore non mi ha impedito di riflettere ancora una volta su quella che dovrebbe essere la funzione rieducativa della detenzione carceraria qui e nel resto d'Italia. Lucio Forte.

sabato 30 agosto 2008

All' AGRICANTUS. Il tributo ai Doors e l'incontro show con Paride Benassai.




ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONON SCEMA festival 2008


ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A


INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO


DI SEGUITO


LA PROGRAMMAZIONE DI DOMENICA 31 AGOSTO


E


LUNEDI' 1 SETTEMBRE :


DOMENICA 31 AGOSTO ORE 22.15


PER LA RASSEGNA SURROGATI MUSIC FESTIVAL : The Lizard's band tributo ai Doors.


Dopo più di un anno The Lizard's Band torna ad esibirsi in un tributo ai Doors, lo storico gruppo americano che, guidato dal suo leader carismatico, il poeta-sciamano Jim Morrison, si impose nel panorama musicale rock & blues di fine anni '60 come emblema di quel forte spirito di ribellione che ha caratterizzato quegli anni.

E' assolutamente garantito quello spirito Doors che contraddistingue la band, che in questa occasione si presenta nell'originaria formazione composta da Carlo D'Accardi (basso), Alessio Romeo (tastiere), Mimmo Garofalo (chitarra), Salvatore Taormina (batteria), Andrea Bellante (voce).


LUNEDI' 1 SETTEMBRE ORE 22.15


PER LA RASSEGNA CABARET: DALLA SCRITTURA AL PALCOSCENICO


Incontro con Paride Benassai.


Una vita sin dalla tenera età dedicata al teatro, da cui ha sempre tratto linfa vitale ed energia. Paride Benassai è uno degli esponenti più rappresentativi del teatro popolare siciliano. In lui il fuoco dell'arte si accende all'età di sei anni, quando interpretò il Delfino di Francia in Maria Antonietta, al Teatro Massimo di Palermo.

Dopo questa esperienza, Benassai torna a calcare le scene alla fine del liceo classico. Ed è in quel momento che capisce quale era la strada da intraprendere. Le sue esperienze sono state molteplici.

Un grande amore per la vita e per tutto ciò che ne deriva, Paride Benassai è una miniera di emozioni e di racconti di vita. Una vita che lo ha portato ad andare fuori dalla sua città per provare nuove esperienze ma che, allo fine, lo ha fatto ritornare nella sua terra, sicuro che potesse essere l'unica a consentirgli di esprimersi al meglio.


Azioni Gesap

L'ufficio stampa del Comune fa sapere:

NEWSLETTER DEL COMUNE DI PALERMO 29 agosto 2008

AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE GESAP,

LA GIUNTA DISPONE L'ACUISTO DI AZIONI

La Giunta municipale, nell'ambito dell'aumento di capitale sociale deliberato nel dicembre scorso dall'assemblea dei soci della Gesap Spa, ha disposto l'acquisto di 6.079 azioni della stessa società, per un importo pari a 941.941 euro. La delibera fa seguito alla nota del 1° gennaio di quest'anno con la quale Gesap ha comunicato che la quota a carico del Comune, in ragione della quota azionaria pari al 31,3756 per cento, ammonta appunto a 941.941 euro: somma, inserita nel bilancio di previsione, approvato lo scorso 31 luglio dal Consiglio comunale.
( Quanto premesso costituisce l'intestazione e la prima parte, riportata con copia-incolla, della notizia ricevuta tramite posta elettronica.)

venerdì 29 agosto 2008

Per ricordare Libero Grassi nel 17mo anniversario della tragica scomparsa

Riproducendo la lapide di carta che la famiglia di Libero Grassi continua a rinnovare ad ogni triste anniversario - "lapide"sempre uguale e sempre con lo stesso significato - questo blog si unisce a quanti non vogliono dimenticare il sacrificio di un uomo coraggioso che seppe dire "no" al sopruso e alla sopraffazione del pizzo.

giovedì 28 agosto 2008

AGRICANTUS. Oggi e domani replica il duo Meccio Sutera


ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONOSCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO.

PER LA RASSEGNA ISOLA PEDONALE - musica replica oggi giovedì 28 e venerdì 29 agosto > ore 22.15 il duo Salvatore Meccio & Enzo Sutera in "Non solo folk".

Mondi sonori differenti tra loro che si incontrano in un repertorio di canzoni siciliane cantautorali e non, più o meno popolari. Da un lato il carattere folk e istrionico di Salvatore, (voce, chitarra battente, chitarra classica, tammorre e tamburelli), dall'altro la sperimentazione e la ricerca sonora delle chitarre di Enzo (voce,chitarre, effetti sonori), in un connubio che lascia ben distinte lecaratteristiche dei due musicisti, entrambi dotati della stessa venaironica e creativa come trapela dalla musica e dalle colloquialipresentazioni dei brani in repertorio. In alto, Salvatore Meccio fotografato sulla scena di ieri sera da Lucio Forte.

martedì 26 agosto 2008

Domani 27 agosto. All'AGRICANTUS. "Non Solo FolK".



ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONON SCEMA festival 2008
ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A
INGRESSO: PLATEA , 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI, 1 EURO.
PER LA RASSEGNA ISOLA PEDONALE - musica :
mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 agosto dalle ore 22.15,
Salvatore Meccio & Enzo Sutera in "Non solo folk".
Mondi sonori differenti tra loro che si incontrano in un repertorio di canzoni siciliane cantautorali e non, più o meno popolari. Da un lato il carattere folk e istrionico di Salvatore (voce, chitarra battente, chitarra classica, tammorre e tamburelli) , dall'altro la sperimentazione e la ricerca sonora delle chitarre di Enzo (voce, chitarre, effetti sonori) in un connubio che lascia ben distinte le caratteristiche dei due musicisti, entrambi dotati della stessa vena ironica e creativa come trapela dalla musica e dalle colloquiali presentazioni dei brani in repertorio.
per interviste: SALVATORE MECCIO 347 8002144

AGRICANTUS. Oggi ultima replica dI Nespolo Lo Giullare.

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMO NON SCEMA festival 2008.

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA, 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI, 1 EURO

PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE - TEATRO DI STRADA

Martedì 26 agosto > ore 22.15
ULTIMA REPLICA CON Nespolo Lo Giullare in Il Principe Ranocchio.

Un'ora per rivivere una storia, un'ora per trovare la principessa.Così il principe vaga di loco in loco per trovare colei che gli darà il fatal bacio che lo farà tornare bellissimo e affascinante. Con giochi di alto equilibrismo, acrobazie squinternate e giocolerie disordinate affascinerà la principessa dal pubblico, e con poesie dantesche e del Lentini la farà innamorare, per strapparle un bacio. I costumi di scena sono rigorosamente storici e ricalcano il modello di un Giullare tardo quattrocentesco che crede di esser una rana.

lunedì 25 agosto 2008

"Gli effetti del buon governo"

La pattuglia tricolore in azione sul corso Calatafimi.

Chiuso per nozze.

Per chi resta in città, per scelta o per necessità, il continuo confrontarsi con i vari "chiuso per ferie" agostani è amara realtà che costringe a cambiare continuamente i fornitori. Dal giornalaio al salumiere, dal fotografo al farmacista. E i locali alternativi da raggiungere implicano sempre lunghi giri per la città, a piedi o in auto è lo stesso, anche se la seconda alternativa (auto) sta diventando sempre più proibitiva. In questo totale panorama di chiusure fa eccezione, nel senso che diventa pure simpatica, la "chiusura per nozze" del negoziante di cui alla mia foto e che nell'insegna rispecchia i balconi di palazzo di Rudinì , questo a disposizione di chi può comprarselo anche in pieno agosto.
Perciò è con vero piacere che abbiamo preso atto dell'originale chiusura del negozio di moda maschile di via Maqueda.
Auguri di cuore mr. RC!

sabato 23 agosto 2008

Le vicissitudini della Finestra Quaroni.


La finestra su via Maqueda - altro non è che la desolata e desolante Area Quaroni, di infausta memoria, spalancata dalle bombe e dall'incuria in pieno centro storico - resta un argomento del quale da anni scriviamo, on line e non, e alternadoci opportunamente, il mio amico Giuseppe Scuderi e il sottoscritto. Senza ovviamente essere mai riusciti a vedere l'accenno ad una eventuale e pur minimamente decorosa trasformazione di quella che per anni si è rivelata un riserva protetta per topi grigi come le pietre del suo sfacelo. Ma se adesso torno sull'argomento la ragione sta nell'aver conosciuto un arzillo ottantenne le cui finestre, vere, nella discesa dei Giovenchi, si aprono ancora su quell'insensato e più grande "infisso" che pur nella sua negatività continua quanto meno a dare aria e luce a un tratto di via Maqueda che certo avrebbe meritato migliori "aperture"!
Mi trovavo alcuni giorni fa in via Bari quando ho conosciuto questo palermitano doc che chiamerò don Nino. Ed ero là per fotografare lo sfacelo della Galleria delle Vittorie, di cui ho già dato notizia anche su questo blog. Al ritorno dalla galleria fascista, che comunque non si capisce perchè abbia dovuto fare la fine che ha fatto, sono stato felice di ascoltare don Nino mentre mi faceva verificare una per una le "spanzature" del muro di contenimento di quelle rovine belliche lungo appunto la via dei Giovenchi. Rigonfiamenti anche pericolosi, mi spiegò don Nino , perche la pioggia e il vento dell'autunno prossimo potrebbero far franare, con danni grossi, le grandi pietre d'arenaria che chiudono il ricordo degli accessi alle botteghe che negli anni 50 costellavano la viuzza. Gli accessi al negozio di chi fabbricava scatole per le scarpe, al laboratorio dell'orologiaio e al banco del lattaio che vendeva pure i coni gelato di pistacchio, sua specialità, delizie che arrivavano a domicilio tramite il classico paniere calato dai balconi circostanti.
E quello fu sopralluogo che mi fece ricordare di possedere una foto che documentava un simile temuto franamento. Uno slittamento di conci che quella volta, era il 2004, non causò per fortuna danni a cose o a persone. Sopralluogo, peraltro, del quale egli mi chiese di scrivere su qualche giornale cittadino. Gli promisi che lo avrei fatto ma che prima avrei più facilmente ricordato e documentato il caso sul mio blog. "Ma stu blog su legginu puru u sinnacu e i munsigura d'a Curia? mi chiese don Nino. Gli risposi che non potevo assicurarglielo ma che avrei fatto del mio meglio perchè la cosa arrivasse quanto meno nelle case di quella ventina di persone che ritengo"giuste" ( a differenza di altre che non conosco) e che suole leggere le mie recriminazioni sul "nero" di Palermo. Poi chissà che la gerarchia.....! Il Comune............!
Una cosa è certa; e cioè che chi leggerà queste righe, e sia competente per rimediare, si renderà facilmente conto anche per via di una delle foto, della serietà della situazione denunciata da don Nino e provveda - per un pronto accomodo - a iniziare il recupero almeno da quel muro "spanzato". Anche se, come evidenzia non solo metaforicamente l'altra mia foto, le nuvole non mancano di continuare a gravare fino a oggi su quelle inaccettabili rovine.
Lucio Forte.

giovedì 21 agosto 2008

Il carovita. Corsi e ricorsi della storia.


La foto della carta annonaria è un gentile omaggio dell'ottimo amico Francesco Caracausi.
Da La Repubblica di oggi 21 agosto, edizione nazionale:

ROMA - Aumenti record nei primi sei mesi dell'anno per tutti i generi di prima necessità. A registrarlo sono i dati del Tesoro, che esaminano l'indice dei prezzi del paniere di famiglie e impiegati: il prezzo della pasta è salito del 30,4%, ma sono forti i rincari anche per pane e latte, rispettivamente 13,2% e 11,8%. L'aumento si è registrato nonostante il prezzo di grano duro e frumento tenero sia calato nell'ultimo semestre rispettivamente del 25,1% e del 13,6%. La poco invidiabile palma di città più cara per un piatto di spaghetti spetta ad Aosta, il massimo della convenienza è invece Rovigo.

AGRICANTUS. Tributo flamenco a Federico Garcia Lorca.

Juan Lorenzo Flamenco Quartet. All'Agricantus, dal 20 al 22 agosto, "Tributo Flamenco a Federico Garcia Lorca". Con Juan Lorenzo, guitar. Elena Presti voce recitante e baile. Lara Ribichini baile. Dario Carbonell, cajon e baile. (ph. Lucio Forte).

martedì 19 agosto 2008

I rotoli ai Rotoli

Certo l'argomento non è esaltante, ma il fatto è che quando uno si porta a casa certe immagini e le guarda e ci riflette sopra davanti al monitor qualcosa viene pure da dirla. Magari da esternarla a chi di certe cose non è al corrente e forse ne vorrebbe sapere di più. Che se poi tale referente non volesse leggere alcunchè sui rotoli dei Rotoli non avrebbe altro da fare che premere un pulsante e trasferirsi a guardare un bel video tipo "Totò, Pepppino e la malafemmina". Ma per restare in argomento, triste, devo dire che pare che il cimitero dei Rotoli abbia preso il nome dalla omonima contrada che fin dai tempi più remoti era chiamata "I Rotoli". E ciò perchè - secondo quanto mi ha detto un palermitanista che rispetto - la località era nota per i grossi massi che si staccavano dal sovrastante Monte Pellegrino e appunto "rotolavano" giù, verso le borgate di pescatori tra Acquasanta e Vergine Maria. Macigni chiamati appunto "i rotoli". Adesso non so quanto ciò possa essere vero - nè c'è da scherzare sull'argomento - ma il fatto è che il 14 agosto scorso, dalla strada che porta al Santuario di Rosalia, ho scattato la foto che unisco a queste parole. Un'immagine che fa pensare sulle eventuali modalità con le quali si sarebbe finora provveduto a tutelare dalla caduta di massi i poveri Resti dei Palermitani accatastati, per non dire stipati, nel modo che si evince dalla foto. E difesi, apparentemente, da un muretto e da una rete che non è pensabile possa fermare massi in caduta libera come quello evidenziato prima della rete medesima. Non so se di tali reti e palizzate, verso monte, ce ne siano delle altre e ben più capaci di resistere ai "rotoli". Se così non fosse, doppia tristezza per quanto resta e viene giustamente e amorosamente onorato dai parenti dei tanti concittadini che purtroppo se ne sono definitivamente andati.
(l.f.)

AGRICANTUS, da domani 20 agosto, "Juan Lorenzo Flamenco Quartet".

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONONSCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA ISOLA PEDONALE

Abbiamo dato a questa sezione un nome per ricordare lo spazio che ha ispirato alcuni artisti nella proposta di spettacoli e concerti di vario genere, non meglio definibili. Luoghi di passaggi occasionali, proprio come accade nelle isole pedonali in Europa.

Mercoledì 20, giovedì 21 e venerdì 22 agosto ore 22.15:

JUAN LORENZO FLAMENCO QUARTET in "Federico Garcia Lorca in flamenco ".

Con questo progetto vorremmo ricordare da una parte l'interesse di Lorca primo fra i poeti spagnoli ad avvicinarsi alla musica flamenca e dall'altra l'importanza storico-culturale che alcuni chitarristi hanno avuto per lo sviluppo di tale musica.
La prima testimonianza del binomio Lorca-flamenco risale al 1922. In quell' anno, con la collaborazione del compositore Manuel De Falla, si organizzò il primo festival del "Cante Jondo" in Granada.

Una parte del programma comprenderà, quindi, brani risalenti dai primi del 900 fino al 1940, per sottolineare come questa epoca ha determinato quel cambiamento nel mondo del flamenco, precedentemente occultato e considerato di serie B.
All'originalità dello spettacolo contribuirà la presenza di un organico orchestrale costituito da:
Elena Presti, voce recitante; Juan Lorenzo alla chitarra flamenca; Lara Ribichini, baile, e Dario Carbonel alle percussioni.

lunedì 18 agosto 2008

Domani 19 agosto all'AGRICANTUS si replica.

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMO NON SCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE - TEATRO DI STRADA:

domani martedì 19 agosto alle ore 22.15 ULTIMA REPLICA PER:Ciarlatani in Igor il gobbo e il principe Vladimiro da Vernucchio.

Due personaggi terrificanti si presentano. Sono il principe Vladimiroda Vernucchio - pronipote del famoso conte Vlad - e Igor, suo seguace, gobbo e storpio.
Il Dracula romagnolo è dotato di poteri magici estraordinarie capacità ipnotiche. Oltre far sparire oggetti, renderàIgor vittima di un incantesimo capace di fargli sopportare ognidolore: il povero aiutante sarà costretto a sdraiarsi sui vetri. Allafine Vladimiro diverrà un gigante e giocherà con le fiaccole assieme a Igor.
Tra ossa, palle luminose e torce, coinvolgeranno il pubblico neiloro numeri di magia e di abilità.

incendio e scoppi in una palazzina di via Pindemonte.Alcuni feriti lievi.







Incendio, scoppi e crolli in una palazzina di via Pindemonte. Il sinistro si è verificato nella notte. Ci sarebbero gravi danni economici per le famiglie coinvolte, feriti fortunatamente lievi e alcuni intossicati dal fumo. Una colonna di fumo nero ha continuato a levarsi dal posto dell'incendio fino alle 1o.00 di stamattina,come evidenziano le foto di l&f riprese sia da via Pindemonte che da un punto alle spalle della palazzina. Minacciate dal fuoco anche alcune abitazioni adiacenti.Presenti sul posto diverse squadre di vigili del fuoco e numerose forze di polizia e carabinieri che hanno chiuso al traffico via Pindemonte e circondato il luogo del sinistro. Ferito anche un soccorritore. Durante le le operazioni di spegnimento, un elicottero delle forze dell'ordine ha continuamente sorvolato la zona. Non si conoscono ancora le esatte cause del grave sinistro. Nella seconda foto, ripresa con teleobiettivo, in primo piano i tetti rossi dell'ex ospedale pscichiatrico.

(l.f.)

domenica 17 agosto 2008

Nuovamente visitabile la necropoli punica di corso calatafimi.

La notizia la diamo a beneficio dei turisti "per casa" e di quelli non appartenenti al genere" in mezza giornata si viene e si va". La necropoli è da visitare con attenzione anche per apprendere quanto si ricava dai cartelloni presenti lungo il percorso espositivo. ( la foto è stata scattata da me con il premesso del personale di custodia, circa lo scorso anno, a cantiere chiuso.)
Qui di seguito le notizie sulla necropoli, assolutamente unica e da visitare anche perchè molto ben servita, ricavate da: www.regione.sicilia.it/beniculturali


Le numerose sepolture rinvenute nella zona ad occidente dell’antico centro abitato - corrispondente all’area oggi compresa tra le attuali Piazza Indipendenza, Corso Calatafimi, Corso Pisani, Via Cuba, Via Cappuccini e Via Pindemonte – costituiscono la testimonianza più concreta e significativa relativa all’antico emporion fenicio-punico di Panormos. I rinvenimenti, succedutisi a partire da 1746 fino ai nostri giorni, interessano un’ampia area, al cui interno si sono finora scoperte centinaia di tombe, per lo più indagate e ricoperte, o distrutte per far posto a nuovi edifici e agli indispensabili servizi a rete. Tuttavia, in anni recenti, si è creata l’opportunità di conservare e rendere fruibile un lembo di questa grande necropoli, localizzato all’interno dell’area della Caserma Tuköry di Corso Calatafimi, in cui sono adeguatamente rappresentati i vari rituali funerari e le diverse tipologie tombali.Le tombe – che coprono un arco cronologico compreso tra il VI sec. a.C. e gli inizi del III sec. a.C. – sono per lo più ricavate nel banco di calcarenite di origine marina, ricoperto da uno strato di terra rossa: sono attestati i riti dell’inumazione e dell’incinerazione mentre, sotto il profilo tipologico, risultano particolarmente diffuse le tombe a camera ipogeica, le inumazioni in sarcofago litico e le deposizioni in fossa terragna o in cinerario. Per quanto riguarda le tombe a camera, interamente ricavate nel banco di calcarenite, esse sono costituite da una cella ipogeica di forma per lo più rettangolare, con ingresso a NE, a cui si accede attraverso un corridoio a gradini, anch’esso intagliato nella roccia e più o meno ripido a seconda della profondità della camera. L’ingresso è solitamente chiuso da uno o più lastroni di calcarenite e, in qualche caso, segnato da un cippo anch’esso di calcarenite.All’interno della camera si trovano uno o più sarcofagi adagiati lungo le pareti e poggiati sul pavimento, o ricavati nello stesso banco roccioso: la copertura dei sarcofagi è ottenuta con lastre di calcarenite o con solènes. Gli inumati giacciono per lo più entro i sarcofagi ma non è inusuale rinvenire deposizioni in fossa semplice o entro grandi anfore (sepolture ad enchytrismòs).Il corredo è solitamente deposto al di fuori del sarcofago ma, in qualche caso, alcuni oggetti sono collocati all’interno, soprattutto quelli personali e d’ornamento. Si tratta per lo più di sepolture collettive che accoglievano, con molta probabilità, i membri di un unico gruppo familiare. In alcuni casi le inumazioni avvenivano entro un sarcofago litico, con copertura per lo più a lastre, poggiato entro una semplice fossa scavata nel banco di calcarenite; tale tipologia sembra caratteristica delle sepolture di individui di età infantile o giovanile ed è caratterizzata dalla deposizione del corredo all’interno del sarcofago, vicino al defunto.Meno attestate, sotto il profilo tipologico e per quanto riguarda il rito dell’inumazione, sono le sepolture in fossa semplice scavata nella roccia e con copertura a lastre di terracotta.Per quanto riguarda, invece, il rituale dell’incinerazione – ugualmente diffuso e documentato anche dal rinvenimento di ampie zone caratterizzate da residui di combustione - il defunto veniva adagiato nella fossa e bruciato: accanto veniva successivamente deposto il corredo funebre; in alcuni casi, e soprattutto durante l’età ellenistica (IV-III sec. a.C.) i resti combusti venivano raccolti in un cinerario - la cui imboccatura era chiusa abitualmente con una coppa - a sua volta deposto entro una fossa.A prescindere dalle ceramiche – soprattutto vasi da mensa destinati al banchetto funebre - la presenza di monili è attestata dal rinvenimento di aghi da collana, bracciali e fermatrecce di vetro, di bronzo o d’argento, mentre pochi sono gli oggetti d’oro, tra cui un anello/sigillo databile al V-IV sec.a.C. raffigurante, nel castone, un personaggio seduto , forse una divinità del pantheon punico. Gli amuleti - rinvenuti in buon numero nella necropoli di Palermo assieme alle caratteristiche uova di struzzo dipinte in nero e rossastro, raffiguranti volti grotteschi caratterizzati da grandi occhi - riproducono per lo più iconografie e motivi legati alla sfera religiosa egiziana. Analisi antropologiche effettuate su un campione del gruppo umano rinvenuto nella necropoli di Palermo, documentano l’appartenenza etnomorfologica del gruppo umano della necropoli di Palermo a schemi afromediterranei arcaici, a cui tra l’altro richiama lo stretto legame con Cartagine: la statura media maschile è di circa m 1,67, quella femminile di circa m 1,54.Il materiale ceramico rinvenuto attesta un livello economico abbastanza elevato e, soprattutto, fenomeni assai profondi di interazione culturale tra genti di origine punica e greci: numerose, infatti, oltre ai tipici prodotti di tradizione fenicio-punico, le importazioni dalla Grecia stessa o dalle colonie occidentali, concentrate soprattutto tra la metà del VI ed il V sec. a.C., mentre per il IV e III secolo a.C. le attestazioni più numerose si riferiscono a prodotti vascolari provenienti da fabbriche della Sicilia occidentale.

venerdì 15 agosto 2008

Se mai ti riuscirà di averne uno, buon ferragosto anche a te sfortunato amico.

Ho riflettuto a lungo sull'opportunità o meno di pubblicare questa foto, per me terribile, che ho scattato un paio di giorni fa. Incerto e diviso tra la pietà che suscita questo concittadino peraltro ben noto a quanti si aggirano nell'ex contrada dell'Olivuzza e la rabbia per le inaccettabili condizioni nelle quali pare condannato a restare tale fratello sfortunato. Cui non spetta che passare a quel modo parte della sua esistenza, sotto i manifesti che scoloriscono e davanti alla rugginosa palizzata d'onduline che cela un lavoro pubblico interrotto da anni ma sulla quale, da altrettanti anni, in periodo elettorale, si sono alternati i faccioni di candidati d'ogni parte politica. Incollati là a guardare fissi gli eventuali elettori e a promettere tanto e a chiedere fiducia da futuri onorevoli o consiglieri d'ogni ente locale. Ed è a qualcuno di questi, che sia diventato tale, che ci viene infine da chiedere di stringere con un senso quella mano inconsciamente e drammaticamente tesa nel sonno. I semplici cittadini che passano da quelle parti possono fare poco per lui. Lasciano qualche moneta sul muretto e poi... e poi niente altro.
Nella foto, si nota una scritta sul sacchetto della spesa che lui quel giorno usava per guanciale. A ingrandirla vi si legge bene uno sconvolgente " ...cosa voglio".
A nome di tutti i collaboratori de "Il rosa e il nero" (l.f.)

giovedì 14 agosto 2008

L'inferriata che non servì a fini bellici.

Nella mia foto, scattata appena ieri, un particolare della bellissima inferriata che circonda Villa Garibaldi e che fu disegnata da un maestro assoluto del nostro liberty. Un'opera d'arte che mostra evidenti le tracce di un degrado che il recente restauro - di cui alla data visibile in basso a sinistra- non è servito a evitare. E pensare che a distruggerla non ci riuscì nemmeno la tragica campagna bellica del "ferro alla patria". Ma questo solo perchè la lega metallica della quale essa risultava non fu ritenuta utile a forgiare altrettanto inutili cannoni.
Lucio Forte

Rimossa ancora una palma uccisa dal punteruolo rosso

Sparisce definitivamente dal contesto urbano (nella foto di l.f.) una delle palme circostanti il palchetto della musica di Piazza Castelnuovo.

Ferragosto all'Agricantus con un concerto tributo a Giorgio Gaber

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONONSCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/AINGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA "SURROGATI MUSIC FESTIVAL":
VIVI LANZARA IN UN TRIBUTO A GIORGIO GABER

venerdì 15 agosto ore 22.15
" SE CI FOSSE ANCORA GABER"di e con VIVI LANZARA.

Con la preziosa collaborazione e partecipazione di TONY LANDOLINA voce e chitarre, BENEDETTO BASILE flauti e percussioni.
E' uno spettacolo che rivisita nostalgicamente l'aspetto musicale dell'esperienza gaberiana, dal repertorio più noto a quello più di nicchia, ideato e arrangiato da Vivi Lanzara per piano, tastiere e chitarra, e adesso arricchitosi dell'elegante presenza del flauto traverso, e alternativamente delle percussioni... Le sonorità fluttuano dal blues al pop, al jazz, all'etnico e ancora alla saturazione della distorsione elettrica, in una miscela di stili che sempre ha caratterizzato l'opera artistica di Vivi Lanzara.

mercoledì 13 agosto 2008

Le lucciole ... bianche o scure, anch'esse creature di Dio....

Noi siam come le lucciole
Brilliamo nelle tenebre
Schiave di un mondo brutal
Noi siamo i fior del mal.
Se il nostro cuor vuol piangere
Noi pur dobbiam sorridere
Danzando sul marciapiè
Finché la luna c'è!

Di certe lucciole, delle quali non riuscivamo affatto a capire l'attività, noi oggi sessantenni, e fino alle elementari, sapevamo queste romanticherie attraverso le parole di una canzone molto popolare quando i nostri genitori erano giovani.
Poi, quando capimmo la natura del problema, molti di noi preferirono concentrarsi sulle lucciole quelle vere, animaletti da favola,luminosi nelle notti d'estate, finchè il grande Pier Paolo Pasolini non ci fece notare la loro improvvisa scomparsa.
Per quelle attuali, nuovamente da marciapiede, di colore o bianche è uguale, nutriamo tutta la pietà e il rispetto che merita un essere umano reso schiavo. Rispetto e pena che aumentano davanti a una fotografia che ci si dice scattata nelle celle di sicurezza della civilissima PARMA. Città quasi paradiso rispetto a questa nostra secondo alcuni cari amici. Però in questo caso mi è tornato in mente un'altra poesia di un altro grande della nostra letteratura:Ungaretti con la sua "SONO UNA CREATURA" e che si conclude con quel terribile :
"La morte
si sconta
vivendo."
E non veniteci a dire, prego, che la colpa di tutto questo è solo di certe povere lucciole. Grazie per l'attenzione.

lucio forte

E c'era, c'era Peppe Schiera...

C'era una volta Kals'art. Non mi permetto di valutare come, se, e quanto la rassegna giovasse al relativo quartiere.Ormai i concittadini dovrebbero essersene fatta un'opinione nei confronti della quale la mia lascerebbe il tempo che trova. Posso dire soltanto che quel "c'era una volta" raccontato da questa mia foto mi ha soltanto suggerito il ricordo di una straordinaria piece che si rappresentò parecchio tempo fa in una villa malridotta nel patrimonio artistico palermitano. Un poco come Palazzo Bonagia cui si riferisce l'immagine di sopra. La piece s'intitolava "C'era e c'era Peppe Schiera", lavoro scritto se ben ricordo da Salvo Licata e messo in scena da uno straordinario Giorgio Li Bassi. La villa,luogo della recita, era Villa Lampedusa, ora tornata nell'oblio in Via dei Quartieri. Si, proprio la villa nella quale l'autore de "Il Gattopardo" ambientò l'inizio del suo capolavoro. Di quella sera adesso mi viene di ricordare in particolare - e chissà perchè - una specie di breve filastrocca che Peppe Schiera, poeta di strada, impersonato appunto da Li Bassi, dedicava a chi lo incontrasse e lo salutasse dicendogli "Buongiorno".
Era a quel punto che Peppe - ucciso poi dalle bombe del 1943 - ribatteva a quel suo modo che gli costava immancabilmente qualche giorno alla caserma Falletta prima dell'arrivo in città di qualche pezzo grosso del regime.
Peppe rispondeva: " Buongiorno è quando si mangia due volte al giorno. Adesso che abbiamo il saluto alla romana, mangiamo due volte a settimana !"
(l.f.)

martedì 12 agosto 2008

Pulizia urbana

Un'amica che abita molto oltre la sciasciana linea della palma ha visto la foto e mi ha chiesto a chi spetterebbe tenere decorosamente pulita quella parte del salotto cittadino sottostante i portici compresi tra i nuovi Quattro Canti e piazza Verdi. Io non ho saputo rispondere. C'è qualcuno che potrebbe farlo per me? Grazie in anticipo. Ma, per favore, non mandatemi a dire che quella pulizia urbana è da addebitare solo alla presenza di quel povero punk. (l.f.)

lunedì 11 agosto 2008

AGRICANTUS Teatro di Strada

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONON SCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/AINGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE - TEATRO DI STRADA : lunedì 11, martedì 12 e mercoledì 13 agosto >ore 22.15
Rufino Clown in Strasordine.


Strasordine è il vento che anima all'improvviso una giornata serena e annuncia tempesta. Così, questo spettacolo alterna leggera e sottile poesia a frenetiche tempeste comiche. Sul palco Rufino è quasi solo un manichino, un corpo neutro che prende la forma e l'anima di personaggi strampalati, grazie a oggetti, musica, energia che, di volta in volta, il protagonista indossa. Immaginate un vigile urbano, un bidello, un torero e indovinate cosa possano avere in comune!

I beni culturali degradati e sequestrati


E' incredibile quanto si stia allungando la lista dei beni culturali che nel bene, e perfino nel male della democrazia sconfitta, comunque contrassegnano la storia di questa città. Le mie due foto si riferiscono , rispettivamente e dall'alto alla Galleria delle Vittorie, in viaMaqueda, e a Palazzo Pietratagliata, quest'ultima un tempo in una periferia che oggi è diventata un mare di cemento e grattacieli. Oggi non ho il tempo di parlarne diffusamente. Spero di trovarlo presto, laddove qualcuno non ne volesse parlare nei commenti. (Lucio Forte)

domenica 10 agosto 2008

E qualcosa rimane, tra le pagine chiare e le pagine scure.10 agosto 2008.

Ricordando il "Rimmel" di De Gregori. Ma niente "rimmel" per quei poveri occhi chiusi dopo le bombe del1943. E per i cittadini che non conoscono quello che resta del Cortile Criscione, vale forse la pena di ricordare che questi ruderi distano non più di cento metri in linea d'aria dal Palazzo che ospita il più antico Parlamento della storia nazionale.

sabato 9 agosto 2008

La notte dei poeti a San Lorenzo.

Davanti all'assenza del Caravaggio, stanotte nello splendido oratorio di San Lorenzo i poeti palermitani reciteranno i loro versi. Sull'altare, al tempo di questa mia foto, c'era un cartello con "vietato toccare". Forse troppo tardi.
(l.f.)

Nel " Rosa" : l'ultimo concerto di Tom Harrel.

Per il "rosa" di Palermo ricordiamo il recente concerto di Tom Harrel, al Teatro Golden, per il cartellone autunno-inverno 2007/2008 della Fondazione The Brass Group.

Di Tom Harrel ( ph. del 27 marzo 2008, di Lucio Forte), l'ufficio stampa del Brass ha fatto sapere:

Trombettista di grande sensibilità e dall’inesauribile vena solistica, Tom Harrell, che è nato nel 1946, dopo aver suonato giovanissimo nelle orchestre di Stan Kenton e di Woody Herman e nella band di Horace Silver, si mise in luce nel quintetto di Phil Woods negli anni compresi tra il 1983 e il 1989. Di lui Joe Lovano ha scritto: “Tom non suona solo le note giuste. Tom diventa ogni nota che suona”. E in effetti i critici che hanno voluto avvicinarlo ai major del suo strumento hanno messo in rilievo che è proprio quando Tom affronta il versante lirico che si avvicina a Chet Baker, specialmente per la limpidezza del suono. Mentre secondo altri specialisti il Tom Harrell infervorato si leva alle altezze, con ogni rispetto, di Gillespie e Navarro ma soprattutto di Clifford Brown. Certo è che in realtà la sua personalità artistica resta quella di un Tom Harrell che più che un caposcuola è sicuramente un poeta della tromba. Un musicista che attraverso la sua fluente discorsività riesce a sintonizzarsi in modo quasi incredibile sia con i suoi solisti che con le audience più esigenti.
Nè va dimenticato che, dopo aver suonato anche con Carlos Santana e dopo la sua militanza con Phil Woods, Harrell iniziò a registrare con gruppi propri chiamando accanto a sé i solisti più straordinari. I pianisti Kenny Barron e Danilo Perez, i batteristi Paul Motian e Billy Hart, i sassofonisti Dave Liebman e Joe Lovano, i bassisti Charlie Haden e Larry Grenadier. Della sua vastissima produzione discografica citiamo solo uno dei suoi lavori più preziosi e recenti. L’album “Wise Children” che contiene temi suonati da un’ampia sezione di archi e fiati e che sono interpretati da quatto vocalist di livello mondiale: Cassandra Wilson, Dianne Reeves, Claudia Acuna e Jane Monheit.

venerdì 8 agosto 2008

certi angoli cittadini

(ph. l.f.) Quando la muratura non basta si cerca di persuadere i "bisognosi" con drastici avvisi.

giovedì 7 agosto 2008

il pericolo del salnitro da umido sulla Cattedrale

Sotto il sole rovente d’agosto e nel timore diffuso che il provvisorio qui continui a restare più duraturo del definitivo, mentre preoccupa la staticità dei merli che cingono l’antica cattedrale-fortezza, il Principe Templo palermitano è in atto sfregiato da infiorescenze di salnitro che ricoprono quasi del tutto una delle sue absidi minori.
Sono passati infatti alcuni mesi dalla mattina in cui vidi in atteggiamento preoccupato il Parroco che indicava a qualcuno la patina bianca che copre parte dello splendido apparato di pietre laviche e intagli il cui nuovo rivelarsi fu l’orgoglio di un amico ora scomparso. Un bravo architetto che diversi decenni fa si dedicò con studioso amore al recupero totale della ricca ed elaborata decorazione tarsica, di repertorio islamico, rimasta nei secoli quasi indenne per entro il gioco degli imponenti archi a tutto sesto. Ma per ciò stesso comprensibilmente bisognosa di cure che a quanto pare la fabbriceria della Chiesa Madre non può costantemente apportare per comprensibili ragioni .
Però, un pericolo ora tanto più grave dato che, ma speriamo di sbagliarci, esso dovrebbe interessare proprio la parete retrostante la cappella della Santuzza che ai Quattro Canti appena il mese scorso fu solennemente acclamata da un noto attore all’uopo incaricato dal Sindaco. Una cappella che, oltre alla sontuosa bara d’argento con le presunte spoglie della nostra Vergine delle rocce, è arricchita su entrambe le pareti laterali da bassorilievi dovuti a Valerio Villareale. Importanti lavori d’inizio Ottocento e che, se l’accennata patina esterna dovesse definitivamente e con certezza rivelarsi dovuta a infiltrazioni d’umido, potrebbero eventualmente restare anch’essi a rischio.
lucio forte

Messaggio ai picconatori dell storia d'Italia in targhe


Alta sul muro del municipio di Palermo, a distanza di sicurezza da certi iconoclasti del nuovo separatismo, la lapide lancia un messaggio storico preciso in faccia a quanti vogliono riscrivere la nostra storia usando il piccone al posto della penna.
Ben diversamente da quanto fanno gli studiosi preparati che guardano con occhi ormai limpidi alla spedizione Garibaldina.
Spedizione che germogliò un mese prima, con la rivolta tutta palermitana del IV aprile 1860, e che trionfò forse unicamente per il sacrificio e il coraggio delle decine di mgliaia di figli della nostra Isola. Dei Picciotti arruolati e messi insieme da Rosolino Pilo e dal generale Giovanni Corrao. Quest'ultimo, ucciso da piombo mafioso quattro anni dopo l'Unità, e infine sepolto ( dopo essere stato ospitato imbalsamato dai Cappuccini delle Catacombe per cento anni) dentro un muro della palermitana Società di Storia Patria. Ciò dopo che la chiesa del cardinale Ruffini non lo volle nel Pantheon degli eroi a San Domenico. (lucio forte)
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Ordinanza contro il rovistaggio anche qui?

Certo, rovistare a quel modo dentro i cassonetti è antigienico e non giova al decoro della città. Su queste basi pare che il sindaco di Roma abbia emesso apposita ordinanza.
Adesso, forse per migliorare l'igienicità cittadina e per contribuire alla salvaguardia della salute pubblica - dopo le note misure anti smog - è possibile che anche qui venga ufficialmente bandita la pratica evidenziata dalla mia foto. Ma ci permettiamo appena di ricordare che tale usanza di rovistaggio, orrido neologismo di necessità e per necessità, nasce dal fatto che a quel modo i nostri "lumpenproletari" riforniscono la famiglia di vestiti e raccattano qualcosa da barattare per pochi centesimi al mercatino dei poveri dell'Albergheria. Si tratta peraltro di rovistatori e "intoccabili" che non appartengono nemmeno alla categoria di chi non arriva alla fine del mese, Spesso si tratta di poveretti che addirittura non arrivano alla fine della giornata, di una giornata d'ordinario avvilimento e desolazione.

lucio forte

mercoledì 6 agosto 2008

Agricantus: Teatro di strada.

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONOSCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

DA OGGI 6 AGOSTO, PER LA RASSEGNA UOMINI DA MARCIAPIEDE - TEATRO DI STRADA.

Mercoledì 6, giovedì 7 e venerdì 8 agosto > ore 22.15Big Ben in Paris London Rome

Benjamin Delmas, artista nato a Parigi nel '77 e cresciuto a Devon in Inghilterra, dal 2003 d'acquisizione torinese.Nato come artista di strada, ha vinto diversi concorsi nazionali di Clowenerie tra I quali il premio per le nuove produzioni italiane Cantieri di Strada 2006 (promosso dalla FNAS)con lo spettacolo Ki-Ya-Ming ed il premio per la Valorizzazione delle espressioni artistiche di strada della Regione Piemonte.( 2005). Diplomato al P.A.U.T ( Performing Arts University of Turin) di Philip Radice e alla FLIC, Scuola di preparazione arti circensi nel 2005. Collabora con il Teatro della Caduta di Torino. Ora si diletta a scrivere poesie."Big Ben show è stato creato al mio arrivo in Francia. Un anglo-francese che in Inghilterra si definisce francese in francia inglese e racconta al suo pubblico che non può sopportare se stesso. Uno spettacolo creato per il completo rovesciamento della relazione di amore-odio anglo-francese".Big Ben: un giovane che ha come missione quella di farti dimenticare chi sei e ricordarti che l'amore e il ridere sono le uniche medicine che possono essere assunte senza alcuna moderazione."Nel mezzo del cammin della mia strada mi ritrovai in un mondo fantastico, dove il fuoco non brucia, l'equilibrio sfida la gravità, le catene si intrecciano in un vortice di acrobazie, l'aria si colora di sorprese elettrizzanti e l'energia vitale invade l'anima dell'universo".Tutto e niente più di: Big Ben

Abolito il divieto di cumulo

L'antico Palazzo delle Finanze che sorse dove un tempo si alzava la Vicaria.(ph l.f.)

La Camera ha approvato la manovra economica. Quindi via libera al ddl di conversione del decreto legge 112.
Tra le novità, una che interessa particolarmente i pensionati ancora capaci di rendersi utili alle famiglie continuando a lavorare.
Per questi contribuenti la novità compresa nella legge definitivamente appprovata è :

Abolito divieto cumulo redditi-pensione – A decorrere dal primo gennaio 2009 totale cumulabilità tra pensioni dirette di anzianità e redditi da lavoro autonomo e dipendente. Si prevede, inoltre, a decorrere dalla medesima data, l’integrale cumulabilità con i redditi da lavoro autonomo e dipendente per le pensioni dirette conseguite nel regime contributivo in via anticipata rispetto ai 65 anni per gli uomini e ai 60 anni per le donne.

La Cupola di Santa Maria del Carmelo.


ph.lucio forte
I padri carmelitani, al cui attuale convento si riferiscono queste foto che dedichiamo al "rosa" della Città, furono presenti all'Albergheria fin dall'epoca normanna. Naturalmente, di molto successivi sono il convento e la chiesa che sorgono al centro del popolare mercato di Ballarò.
Nel particolare visibile nella prima foto, uno dei quattro strani e possenti telamoni che sostengono le policrome maioliche della cupola che è da molti ritenuta la più bella di Palermo e che è visibile da qualsiasi posto elevato del capoluogo.

martedì 5 agosto 2008

Agricantus, stasera BLUES.

ESTATE CCOPAGRICANTUS - PALERMONOSCEMA festival 2008
ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA SURROGATI MUSIC FESTIVAL(PER QUESTA DATA RISPETTO AL PROGRAMMA GENERALE C'E' UN CAMBIO, QUESTO CONCERTO SOSTITUISCE L'ARTISTA "JOE MENEGHINI", ASSENTE PERCHE' ALL'ESTERO)

Martedì 5 agosto > ore 22.15: Umberto Porcaro Trio Bluesman autentico.


Umberto Porcaro, figura centrale della scena musicale del blues siciliano, vanta esperienze e collaborazioni con artisti del calibro di Kim Wilson, Junior Watson, Mark Kummel, Rj.Mischo, Hollywood Blue Flames e Billy Branch.Col suo stile, ricondudicibile alla vecchia scuola californiana di : T- Bone Walker,Tiny Grimes, Earl Hooker, Pee Wee Crayton e a quella di Chicago di Jimmy Rogers, Louis Myers, Pat Hare, Porcaro in Italia e' conosciuto meglio per la sua collaborazione con l'ormai rodata "Roller Coaster Band", formata dall'incisivo armonicista Luciano Monterosso, Rocco Virga al basso ed Aldo Valenti alla batteria.Con due dischi all' attivo "You Belong to me" e "Burn The day Away" , la band ha partecipato a parecchi festivals blues ed una intensa attivita' concertistica nei club della penisola.

lunedì 4 agosto 2008

"Perdo i pezzi...

... ma non è per colpa mia". Per il nero della città, nel ricordo di un indimenticabile compagno di viaggio. Omaggio a Giorgio Gaber.

domenica 3 agosto 2008

La "inventione" delle venerate ossa di Rosalia Sinibaldi.(parte terza)


di lucio forte

Fu così che Bonelli, a un passo dalla morte sopraggiunta davvero, ricostruì più volte la sua visione. Senza mai contraddirsi davanti a confessori di rango, chierici e notai. Mentre, prima, durante e dopo quest’ultimo episodio non si contavano le guarigioni documentate e dovute ai suddetti frammenti di pietra e d’osso prelevati dai francescani ma anche da tanti privati cittadini. Dunque, momenti di estrema tensione sociale e spirituale durante i quali al Cardinale non restò che ordinare, per il 22 febbraio, la traslazione in Cattedrale delle riconosciute reliquie. Provvisoriamente in una bella cascia per hallora di tela d’argento, con l’ossequio dell’Illustrissimo Senato et con l’applauso grandissimo di populo, come conclude il redattore dell’ultima confessione del Bonello. Senza mancare d’accennare alle migliaia e migliaia di miracoli connessi al trasferimento delle autentiche ossa della gloriosa santa Romitella, perpetua protettrice della Città di Palermo. S’intende, nell’esaltante contrappunto del celeberrimo “Viva Palermo e Santa Rosalia”. Il saluto che ancora oggi, orgogliosi eredi d’una palermitanità mai rinnegata, continuano a scambiarsi in tutto il mondo i nipoti di quel popolo piagato e visionario, rissoso ma profondamente e disperatamente intriso di fede, che forse non avrebbe rifiutato di sentirsi dire fatto anche della stessa stoffa dei sogni.

sabato 2 agosto 2008

Agricantus. Domenica 3 agosto, Tributo a Ligabue

ESTATE CCPAGRICANTUS - PALERMONOSCEMA festival 2008

ISOLA PEDONALE - VIA XX SETTEMBRE 82/A

INGRESSO: PLATEA 3 EURO TAVOLO E IN PIEDI 1 EURO

PER LA RASSEGNA SURROGATI MUSIC FESTIVAL domenica 3 agosto >ore 22.15 "AcquarioPalude tributo Luciano Ligabue."

La band che per l'ennesimo anno porta in giro per l'isola un ben consolidato tributo a Luciano Ligabue. Quest'anno la formazione sarà leggermente diversa rispetto al solito in quanto, dall'inizio dell'estate, è subentrato Gabriele Graziano alla chitarra, il quale ha completato la vecchia line-up che vede ancora Sergio Ciulla alla voce, Marco Iannitto alla chitarra, Mirko Montalbano alla batteria e Cristian Basile al basso.

La "inventione" delle venerate ossa di Rosalia Sinibaldi. (parte seconda)

di lucio forte.

Ma per tornare ad un vieppiù tragico inizio del febbraio 1625 - quando in processione la gente si flagellava a sangue per rotolarsi poi nel fango co le spinose corone in capo e mentre il potente gesuita Cascini deplorava la dannosa prudenza dei medici nel riconoscere l’autenticità delle ossa – il Doria anche capitano del regno alla morte del vicerè sabaudo non poté trascurare il fatto che in lui si assommavano i massimi poteri religiosi e mondani. Ciò che lo indusse a non dilazionare oltre il riconoscimento convocando un secondo collegio medico che il 15 febbraio concordò su un fatto ben preciso. E che cioè le casse piene dei reperti anatomici esaminati contenevano due tipi di ossa umane. Alcune brutte di colore et d’odore non grato, avviluppate non di pietra ma di terra fezosa mentre le altre dalla delicatezza più presto di donna che d’homo, politi speciosi et bianchi, di grato e piacevole odore, quasi d’amatisti, berilli et cristalli, erano certo appartenenti a qualche corpo santo. Caratteristiche confermate tra gli altri dal medico Herosimus Salato e dal regio protomedico Francesco Fiochetti, lo stesso 15 febbraio. E fu ancora in questi termini che seguitarono fino al 18 successivo gli altri specialisti. Finché, il giorno seguente arrivò la decisiva confessione del celeberrimo saponaio e cacciatore Vincenzo Bonello il quale, in punto di morte, ripeté più volte a santi uomini di fermissima fede ciò che gli aveva detto e raccomandato di fare la Santa Rosalia che gli era apparsa di faccia d’angelo, bella e di splendore grande il 13 febbraio ad hora di vespro davanti alla sua grotta del Monte. E che aveva così replicato in lui, curiosamente e da un altro capo del mondo, la struggente figura dell’indio Juan Diego altrettanto terreno messaggero della Virgen Morena di Guadalupe. Bonello dichiarò, tra l’altro, di aver chiesto alla Santa perché Ella non fosse fino ad allora intervenuta in favore della gente che moriva nella disgraziata città. La risposta della Santa non lasciò più alcun dubbio in merito: "Se Palermo non ha ancora ottenuto la gratia è perchè molte persone sono incredule e vanno facendo dispute delle mie veri ossi, e dubbi, e perciò insino all’hora la città non ha ottenuto la gratia del mio Signore. Però io l’ho ottenuta dalla gloriosa Vergine che me la ha promessa per quando, pubblicatosi il mio nome, si farà la processione del mio corpo per tutta la città. E però ora ti dico e ti comando da parte di Dio che ... a Palermo manderai subito il tuo confessore ... che dica al Cardinale che il mio vero corpo e li miei veri ossa sono quelli che il detto Signor Cardinale tiene all’arcivescovado nella sua camera...nè si faccian più dispute e dubbi...e per segno della verità tu in arrivare a Palermo cascherai malato di questa infermità che corre e ti morirai". ph. di l.f. (a domani la terza e ultima puntata)

venerdì 1 agosto 2008

L'inventione delle venerate ossa di Rosalia Sinibaldi nostra Vergine delle Rocce.

L’Inventione delle venerate ossa di Rosalia Sinibaldi Nostra Vergine delle Rocce. Ricostruzione di Lucio Forte. (Parte 1)


Tra i fiori della Chiesa palermitana non mancano le rose e i gigli. In Cattedrale, dietro l’alta grata che impedisce ai fedeli il contatto fisico con il fascino inquietante che emana dalla cappella delle reliquie, la scritta rimanda all’ardua vicenda umana e celeste di Rosalia Sinibaldi. Vergine non martire sempre coronata di rose e santa dalla storia controversa, non per i miracoli innumerevoli, s’intende, quanto per il modo in cui le sue ossa furono ammesse di necessità e quasi d’autorità nel nostro “Tempio dei Re”. In un periodo dei più tragici, tra il 1624 e il 1626, mentre la peste nera sterminava trentamila dei circa 120mila palermitani compresi nella città bastionata.
E quanto difficile fosse stata quella elevazione agli altari si deduce dal prezioso Originale delli testimonij di Santa Rosalia edito nel 1997 dalla Biblioteca Comunale. Un testo cui essenzialmente attingiamo per le dichiarazioni giurate di quanti, firmando anche con semplice segno di croce, vollero dire qualcosa sulla Inventione dei sacri resti nella grotta del Pellegrino o sui successivi prodigi.
Testimonianze che fornirono le caratteristiche storiche e ambientali del contesto del miracoloso ritrovamento. Di una vicenda, cioè, intessuta di visioni e sogni, della fede di santi uomini e modesti artigiani, di nobildonne e popolane moribonde e risanate, di “santa” ignoranza e di “tenerezza interna di cuore” prevalente sulla scienza medica, di ragioni di stato e d’ordine pubblico.
Mentre detto volume non poteva non aprirsi con la prima e fondamentale testimonianza, quella resa dal pescatore Vito Amodeo che, sulla scorta di indicazioni sognate da una congiunta, il mitico 15 luglio 1624 estrasse dalla grotta della Santuzza i pezzi di roccia con le ossa di più persone, subito inviati al cardinale Giannettino Doria. E va da sé che mentre la notizia dell’inventione arrivava fulminea nella città disperata, i monaci francescani e gli altri presenti allo scavo fecero congrui approvvigionamenti di frammenti delle ossa fossili e delle pietre della caverna. Particole che, “e contactu” con le vere reliquie, s’erano impregnate di doti taumaturgiche presto impiegate con incredibile successo.
Poi, per quanto riguarda l’arduo iter seguito dalle autorità per arrivare al riconoscimento d’autenticità delle venerate ossa, è noto da sempre che un primo esame specialistico fatto in casa del Cardinale si concluse con la desolata dichiarazione di un collegio di medici che dissero di non potere nemmeno distinguere le ossa dai sassi che le inglobavano. Sicchè a questo punto riteniamo vada anche ricordato che non risponde proprio a verità la notizia secondo cui nel mitico 15 luglio 1624 l’epidemia perse immediatamente virulenza. Perché se è vero che già nel settembre del 1625 la città venne dichiarata libera dal male, è altrettanto vero che, dopo un’atroce recrudescenza, i vari lazzaretti palermitani furono definitivamente chiusi solo il 15 luglio del 1627.
Lucio Forte. (Continua)

GARIBALDI E LOMBARDO


Come titolano certi giochi della settimana enigmistica, "Forse non tutti sanno che..."al Museo Regionale Pepoli di Trapani è conservata, tra tanti altri cimeli, la bandiera di uno dei piroscafi che portò in Sicilia Giuseppe Garibaldi: il piroscafo si chiamava Lombardo.
E infatti: "Le unità appartenevano all'armatore Rubattino e il contratto di cessione a Garibaldi fu segretamente chiuso a Torino nei giorni precedenti, col benestare del Regno piemontese. Va detto che questo “debito” fu successivamente saldato a Rubattino con l'acquisizione della flotta siciliana Florio, aggiuntasi alla nuova Regia Marina appena costituita. Quell'annessione, insieme ad altre, caratterizzò la genesi della Marina Mercantile Italiana"... "Appena giunto a bordo del “Lombardo”, Nino Bixio veniva informato dal Direttore di Macchina Giuseppe Orlando che il personale addetto non poteva avviare le macchine. Poichè il solo “Piemonte” non poteva accogliere tutti i volontari, nè avrebbe avuto senso dimezzare la forza della spedizione, già fin troppo ridotta, il comandante garibaldino decideva senza esitazioni di tentare il rimorchio dell'altro piroscafo."..."All'arrivo a Marsala, sia il “Piemonte” che il “Lombardo” riuscirono, come è noto, a sbarcare le camicie rosse, ma furono anche bersaglio dell'artiglieria borbonica. Dopo vari incagli e disarmi, il “Piemonte” venne avviato alla demolizione nel 1865 ed il “Lombardo” andava in secca alle Isole Tremiti nel 1864 durante uno dei suoi trasporti di prigionieri politici verso quelle isole adriatiche".
Sarà per questo debito storico che il governatore attuale della Sicilia ha tanto astio verso l'eroe dei due mondi?
(Giuseppe Scuderi)

Santa Rosalia degli Sposi. Echi del Festino.

Giuseppe Pitrè ricordò una particolare clausola che veniva inserita assai spesso nei cosiddetti contratti matrimoniali stipulati in Palermo e provincia.
In base a tale annotazione, il futuro sposo si impegnava a far partecipare la sposina, ogni anno, ad almeno uno dei giorni del Festino di Santa Rosalia. Dovrebbe essere stata tale memoria a suggerire l'insolito impianto di uno dei due carri minori del Festino 2008.