MAROCCO*parte terza*
Di Augusta Modica
La guida marocchina continuava a parlarmi dei grandi cambiamenti del suo paese,attuati e promossi da un giovane re,colto e per di più amante della tradizione e del progresso;felice combinazione che accetta il nuovo senza escludere il passato,le origini,la storia.Spiegò un giornale,scritto in francese,dicendomi:”Ecco questo è il sovrano Mohamed VI”.Vidi il volto ambrato di un uomo sui quarant’anni con una espressione attenta e seria.Leggendo l’articolo che accompagnava la foto,mi sembrò di scorrere le pagine delle “Mille e una Notte”perché,come in quel libro,ogni volta che si nominava il re,venivano scritte le frasi augurali:”..che Allah lo conservi”oppure “che Allah gli dia salute e vita”etc..
Il giorno dopo presi parte ad una gita che doveva portarmi a Chaouen,il pullman attraversava campagne coltivate e vasti tratti con una vegetazione molto simile a quella mediterranea e poi tante palme,di diverse specie,non funestate dal ‘punteruolo rosso’,si fermò su una collina ,dove in un lussuoso albergo con una magnifica vista, ci fermammo per bere qualcosa e trovammo la guida del posto,che ci accolse con cordialità e molta cortesia.Mentre ero al bar,per bere il mio caffè,vidi in un grande salone,vicino la hall,sdraiati sui divani,disposti lungo le pareti,un gruppo di uomini alti e robusti,vestiti con i “djellaba” molto eleganti e di buon taglio,parlavano tra di loro con voci forti ma senza gridare,si vedeva che erano lì per un convegno o un seminario.Di nuovo,osservandoli,entrai in conflitto con le mie idee e il mio modo di essere.Apparivano sicuri,virili,forse leggermente arroganti e certamente molto presi dal loro mondo maschile ed esclusivo,non potevo fare a meno di guardarli con una punta di ammirazione e di paragonarli con gli uomini europei talvolta incerti,nevrotici,insicuri,la cui virilità,messa a dura prova,vacilla a causa di donne….che, come me, ambiscono ad una giusta uguaglianza,certamente pagata con il suo doveroso prezzo!
Con le due guide,ci inoltrammo lungo un sentiero che portava a Chaouen,una città..come dire, una porta che si spalanca,accendendo curiosità e cambiandoti,perché non si può rimanere non toccati e quelli di prima dopo essere stati a Chaouen.Nella Medina,le strade,strettissime, come vicoli e le case,ad un piano o a due, spesso unite da archi con intarsi, colori di tutte le variazioni del blù;dal cobalto al celeste che si scolorivano sino ad avvicinarsi al bianco, e dappertutto scivolavano uomini,donne, bambini che passavano senza urtarti o toccarti.Appoggiate ai muri,sedute a gambe incrociate, si vedevano donne con grandi cappelli a ponpon e stoffe di cotone a righe annodate in vita che vendevano erbe aromatiche come rosmarino e menta profumatissima, disposte in grandi ceste di vimini:Dalle botteghe artigianali che vendevano ceramiche,abiti,gioielli,tappeti,sfuggivano odori speziati che si mescolavano agli aromi delle erbe,talmente acuti ed inebrianti che ti sembrava di camminare come in un sogno!All’improvviso sentii una voce acuta e girando l’angolo della strada vidi un mendicante con le stampelle e un turbante,un occhio privo di vista che faceva saltare tra le mani una ciotola con delle monete,chiedendo la carità ai passanti :“..per amore di Allah!”implorava.
La guida marocchina,sorrideva vedendo il mio rapimento e sentendo la mia emozione;conosceva gli occidentali,mi disse che la religione era un modo di vivere,di mangiare,di costruire,di creare e che c’erano gruppi di uomini e donne che si riunivano per parlare dello spirito,dell’anima.Da tanto tempo non pensavo “all’anima”avevo quasi perso il ricordo del significato di questa parola che mi colpì nuovamente con forza facendomi sentire che il pensiero poteva ripercorrere i percorsi filosofici e culturali che la riguardavano.Smarrita tra queste sensazioni,mi accorsi che eravamo arrivati nel luogo(non riesco a chiamarlo ristorante)dove avremmo pranzato,con lunghe tavole e panche e cibi fumanti serviti in un piatto chiamato “Tagin”con coperchio di terracotta a forma di piramide.Ci servirono il tè in bicchieri con foglie di menta e potei,così tirare il fiato e scendere sulla terra.Dopo il pranzo girammo per i negozi di tappeti e arazzi di tutte le grandezze e di tanti colori e dappertutto,guardandomi dicevano,come il mio amico Lucio Forte:”Ah.. les yeux verts..!”Devo dire che in un paese dove tutti hanno gli occhi scuri,i miei occhi chiari hanno riscosso un lusinghiero successo!
Mentre i miei compagni preferivano sostare all’ombra,seduti ai tavolini per bere e riposare,seguii la guida verso la Source de Ras el-Ma, una sorgente che forma una cascata che finisce nel fiume Laou ,e di nuovo,camminando lungo le sponde erbose,alzando lo sguardo verso la riva opposta,mi stropicciai gli occhi perché non riuscivo a credere a quello che vedevo;c’erano delle donne che lavavano, nelle acque del fiume, tappeti e coperte,strofinandoli di sapone con delle spazzole e,poi,distendendoli sull’erba ad asciugare.Erano così intente al loro lavoro che non fecero caso alla mia presenza e ai miei sguardi e si notavano l’abilità e la destrezza con la quale eseguivano il loro compito,sembrava che non sentissero la fatica,tanto i loro movimenti erano aggraziati e leggeri.”Mi ricorda il mio villaggio,anche mia madre lava i tappeti nel fiume”disse il mio compagno,guidandomi nuovamente verso la Medina.Era pomeriggio inoltrato,la luce si faceva dolce disfacendosi nell’aria,ripercorrendo le strette vie vidi,d’un tratto una figura che spiccava nella folla perché era tutta vestita di veli neri,lunghi sino a terra e sul capo portava un cappello alto,senza falde,con un velo che copriva tutto il volto senza lasciare aperture per gli occhi,”E’ una donna,talune appartengono a famiglie con una tradizione fortemente integralista”disse la guida,ma io notai che il corpo era stretto e magro e che camminava con una scioltezza e una padronanza poco femminile.Nei pochi secondi che questa apparizione rimase nel mio campo visivo,lasciando una traccia indelebile nel mio ricordo,pensai che si muoveva,non tra la folla,ma come fosse al di fuori dominando tutti noi.In qualche modo la sto ancora ….seguendo!