domenica 29 giugno 2008

La discarica scempio dell'Arenella.

A tanti anni dalla definitiva chiusura, ieri mattina l'ho vista così dal mare l'enorme massa di rifiuti scaricati da centomila camion sulla costa dell'Arenella. Uno scempio che il mare non riesce ad erodere e che purtroppo pare che dovrà restare così per chissà quanti altri anni ancora. Il nerissimo del nero palermitano. (Lucio Forte)

venerdì 27 giugno 2008

Iniziative di breve durata. La Vignicella.

Il battello dei pazzi nella Francia medievale trasportava, rinchiusi nelle stive dei barconi tirati dai buoi, lungo un'infinità di canali, i sudditi che davano fastidio per ogni loro originalità I malati e non che non essendo possibile e umano eliminare fisicamente altrettanto inumanamente era il caso di isolare al quel modo dalla società dei cosiddetti sani.
Qui a Palermo i matti vennero dapprima tenuti alla catena a San Giovanni dei Lebbrosi dove convivevano con i tisici e i lebbrosi stessi.
Un segno di civiltà fu la Reale Casa dei Matti fondata nel 1824 dal barone Pisani nell'attuale Corso Pisani.
Poi, alla cacciata dei Gesuiti la città prese possessso degli stabili delle Vignicella Gesuitica, oggi dalle parti della Circonvallazione presso corso Calatafimi, comunque da quelle parti.

Fu così che da fine ottocento ai primi del novecento i nostri matti passarono alla Vignicella. Sistemati nelle atroci circostanze evidenziate nel 2007 dai ragazzini della Scuola d'Arte che adottarono quel monumento, lo aprirono alla città e vi guidarono i visitatori. Un monumento che forse, chissà, diventerà il museo della follia di palermo. Nella foto, il truce edificio pieno di inferriate che ospitò quei malcapitatai fino ai primi del novecento se non oltre. Sotto i portici malamente ridipinti è visibile una porticina. Essa chiudel'accesso al qanat, corso d'acqua per irrigazione arabo dove pare che l'acqua corra costantemente a 14 gradi. La stessa acqua alla stessa temperatura servita per lavare i pazzi, o almeno alcuni di essi che di tanto beneficiavano, sia in estate che in inverno.
Quest'anno la Scuola ha riaperto altri monumenti ma non la Vignigella.
Qualcuno sa perchè? O può immaginarlo? (testo e ph di Lucio Forte)

Palermo Ohè. Versi di Salvo Licata. Musica di Ignazio Garsia.

Testo e ph. di Lucio Forte.

La mia foto, di un paio d'anni fa, è dedicata al Borgo Vecchio e a certi suoi ruderi sui quali allora era almeno nato il fungo di una parabola.

Per il resto, come non commentare questa foto con i versi di Salvo Licata che già da anni sono stati messi in musica da Ignazio Garsia e che - versi e musica - potrebbero diventare l'inno più bello e struggente della Squadra che fu di Broneè e di Sukru ma anche di tanti altri atleti ?
Chi ricorda ancora quella formazione che cominciava con Masci, Boniforti, Buzzegoli.............?

E ora eccovi la canzone, di Licata e Garsia, che ho ascoltato al Metropolitan cantata da Costanza Licata :

"Palermo Tu
Metà Champs Elisèes metà Beirut
La guerra sembra non finire più
Palermo Tu
Palermo dei palmeti
Dei limoneti
Della lumia
Palermo dei mercati
La Fieravecchia, la Vucciria, e Ballarò.

Palermo Tu
Tra le ferite del quarantatrè
C’è sempre qualche nuovo viceré
Palermo Tu
Palermo delle tane
Delle fontane
Il Garraffello
Palermo delle chiese
A piedi nudi,
da Santa Rosalia,da Rosalia.

Palermo dai, dai, dai, Palermo dai
Palermo dai, dai ,dai ce la puoi far
Ancora Forza Palermo, ce la puoi fare
Palermo dai, dai,dai, Palermo dai
Ancora forza Palermo, ce la puoi fare
Da ogni strada puoi vedere il mar.





Palermo ohè
Dei tempi di Vernazza e di Bronè
Carosio raccontava pure te
Palermo ohè
Palermo imbandierata,
Che pomeriggio
E che partita.
Palermo dei colori
Il rosanero
Che nostalgia, La Favorita. ...."

Cantieri Culturali . Foto d'epoca.

Nella foto, da me scattata nel 2004, era questo l'aspetto ( l'aggettivo l'aggiunga il lettore) di una parte del parco giochi per i bambini di una perduta e remota "Primavera". Le erbacce sommergevano tutta la struttura trasformata anche in deposito di cestini per rifiuti e di quanto altro nei dintorni andava divenendo superfluo, obsoleto o semplicemente inutilizzabile. Giorni fa ero tornato nello stesso luogo per verificare se vi fosse avvenuto qualche cambiamento. Non ho potuto saperlo perchè il luogo è cinto da una cortina metallica oltre la quale mi è stato impossibile andare. Qualcuno sa dirmene qualcosa? (lucio forte, dai Cantieri Culturali alla Zisa.)

mercoledì 25 giugno 2008

Vittoria. Da Palermoitaly.blogspot.com.

Vittoria dei cittadini: Il Tar annulla le ZTL Etichette: , 0 Commenti

E' arrivata la tanto attesa sentenza del Tar che annulla da subito l'ordinanza comunale sulle tanto discusse ZTL!
Dobbiamo tutti ringraziare coloro che si sono mossi e che hanno dato forme concrete alle nostre lamentele. Ricordo il sito Bispensiero promotore dell'iniziativa "Stop alle ZTL" e il blog di Sonia Alfano rappresentante della lista civica "Amici di Beppe Grillo".
Quando qualcosa non va bisogna PARLARE!!!
...e adesso facciamoci restituire i soldi dei Pass.
PS. ma non illudiamoci per restituirci i soldi ( nostri ) attingeranno da qualche altra parte, sarà meglio prepararsi ad un nuovo balzello ;) ?
Link

"E quello che è deserto essi lo chiamano pace."


Per tutto l'inverno è una gioia il verde smeraldo del gran prato della Magione. Gli operai della Gesip lo annaffiato e lo tosano con grande amore. Poi, quando quell'inestimabile e costoso verde è al massimo del suo splendore, con incomprensibile cadenza, a maggio, il Comune vi autorizza oceanici ritrovi percheè il popolo si goda una delle antiche tre effe ( feste, farina e forca), vale a dire i concerti di artisti di varia grandezza e costosi forse quanto tenere al meglio il bellissimo prato che l'indomani si trasforma nel giallastro deserto visibile nelle foto scattate da Lucio Forte stamattina . Oggi il prato lo hanno riseminato gli stessi operai Gesip. Uno spettacolo che fa pensare al modo in cui si investono le tasse dei palermitani, anche quelle pagate per i famosi pass ZTL che ora sarà cosa ben ardua restituite all'attonita popolazione. Ai galantuomini che hanno fatto la fila a cominciare da notte fonda per pagare somme la cui legittimità non è stata, con chiarezza, condivisa da un lungimirante e accorto Tribunale Amministrativo Regionale. Quanto a Piazza Magione , ora inevitabilmente - ma solo per colpa di certi studi liceali (?) - mi sono tornate in mente le parole del grande storico latino che di certe "virtù" germaniche diceva: "E quello che è deserto e rovina essi chiamano pace".
D'altra parte che cosa c'è scritto sotto una delle più monumentali statue del Genio Di Palermo ?
C'è scritto alienos nutrit, suos devorat.
E chi siano gli alienos possiamo anche non saperlo. Sappiamo invece molto bene chi sono i malcapitati e tartassati "SUOS".

martedì 24 giugno 2008

Il Tar sulle ZTL. Illegittime.

Quanto pubblichiamo di seguito lo ricaviamo dal relativo articolo trasmesso on line da "La Sicilia" Quotidiano di Catania.

Il Tar ha emesso la sua decisione sul ricorso
contro le zone a traffico limitato (ztl) annullando il provvedimento del Comune di Palermo.

Vi invitiamo a visitare il sito web de La Sicilia.

Questo che segue ai due punti è parte del testo originale de La Sicilia:"Sono soddisfatta della decisione dei giudici del Tar che hanno recepito il ricorso di alcune associazioni presentato contro le ztl. Il provvedimento del Comune era illegittimo, un eccesso di potere da parte del sindaco di Palermo", ha affermato Nadia Spallitta, consigliere comunale di Altra Palermo."Mi rammarico che il Consiglio comunale, che ha il compito di adottare il piano traffico, sia rimasto inetto. Anzi - ha aggiunto - si è rifiutato di affrontare una tema di rilevanza per tutti i cittadini, subendo il provvedimento illegittimo del sindaco".E a poche ore dalla decisione del Tar, al sindaco di Palermo, Diego Cammarata, dall'opposizione viene chiesto di restituire il denaro speso dai cittadini per i pass. La richiesta arriva dal centrosinistra, dai movimenti, dalle associazioni ambientaliste e anche dai giovani dell'Mpa, partito che in Comune sostiene la maggioranza. Sono 285.786 i pass emessi fino a ieri pomeriggio dal comune di Palermo attraverso la società Td Group srl, che si occupa della gestione del servizio. Una cifra che porterebbe nelle casse del comune e della Td Group almeno quattro milioni di euro. Mentre in città, nei bar, nelle tavole da pranzo, non si parla di altro arrivano le prese di posizione. Il consigliere comunale del Pd, Salvatore Orlando, dice: "Quello di Cammarata era un pasticcio. Era stato annunciato e così si è concluso. Io avevo fiducia nel Tar, tant'è che non ho comprato il pass e ho tenuto ferma l'auto in attesa degli eventi".Il deputato regionale del Pd, Antonello Cracolici ha proposto al primo cittadino di "restituire ai palermitani i soldi spesi per i pass. Il sindaco ha creato questo pasticcio e lui deve evitare che al danno si aggiunga la beffa". Sonia Alfano, leader siciliana degli Amici di Beppe Grillo, invece, ha invitato "l'amministrazione a riflettere sui propri insuccessi. "I consiglieri del Pd - ha ricordato - hanno disertato la seduta in cui si sarebbe dovuto discutere del provvedimento, così non si è raggiunto il numero legale". Per Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale di Altra Palermo, "dove non è arrivata la politica è arrivata la giustizia". Sullo stesso tono il commento di Maurizio Calà, segretario Cgil Palermo: "Come al solito aspettiamo che la magistratura risolva questioni che andrebbero risolte dalla politica". Anche il coordinatore dei giovani dell'Mpa, Giovanni Di Stefano, sollecita "il rimborso dei cittadini. Noi siamo con le associazioni che sposano la causa per riuscire a vincere questa battaglia". Per Legambiente invece "il Comune non è in grado di attuare delle politiche serie contro l'inquinamento in città".
24/06/2008

ZTL. Il Tar ha deciso e Bispensiero comunica:

Annullate le ZTL a Palermo. Il Tar ha accolto il ricorso!

Accogliendo le istanze dei cittadini e dell'associazione Bispensiero che ha promosso il ricorso collettivo, il Tar Sicilia ha annullato l'ordinanza del Sindaco che istituiva le ILLEGITTIME ZTL! "Qui non si tratta della sola sospensiva, da tutti attesa. Il TAR ha annullato definitivamente le ZTL decidendo nel merito prima di ogni più rosea aspettativa. Evidentemente si trattava, come avevamo detto, di un provvedimento assolutamente illegittimo, talmente illegittimo e infondato che il TAR non ha esitato a prendere una decisione così forte e così immediata.Adesso Bispensiero lancia una nuova campagna di ricorsi al Giudice di Pace, per il rimborso dei pass e per il risarcimento del danno subito. Ci rivolgiamo in particolare a tutti i commercianti, che abbiamo sostenuto in tutti questi giorni, per il grave danno economico subito, con un calo delle vendite che è giunto fino al 60%.A breve vi forniremo tutte le informazioni necessarie per partecipare alla nostra campagna di ricorsi per il risarcimento del danno e per i rimborsi.
Stasera Bispensiero invita tutti i cittadini (anche i non residenti) a Piazza Pretoria, per festeggiare la bella notizia, proprio d'avanti il Palazzo delle Aquile, quel palazzo dal quale, tranne qualche rara eccezione, siamo stati completamente abbandonati in maniera "bipartisan".
Questa, infatti è una vittoria dei cittadini contro la politica dei palazzi, di quei cittadini che eroicamente hanno creduto in una battaglia che molti ritenevano persa in partenza. Abbiamo vinto perchè abbiamo smesso di delegare qualcuno a rappresentare i nostri interessi, abbiamo presentato ricorso e, grazie a Dio, abbiamo fatto tutto da soli! Un grazie speciale, però, lo dobbiamo a Nadia Spallitta per il preziosissimo supporto che sia come consigliera che come avvocato ci ha offerto in questa battaglia.

Abbiamo fatto il copia incolla da Bispensiero.

lunedì 23 giugno 2008

Binario, triste e solitario...


E' l'unica traccia, sia del passato che forse del futuro, per la tramvia palermitana. I binari, realizzati da una fonderia milanese, solcano ancora Piazza Marina, all'entrata di Villa Garibaldi. Ormai bisogna segnalarli alla Soprintendenza per l'apposizione del vincolo storico-artistico, hanno più di cinquant'anni. Spero non li tolgano mai, quasi un "memento" per le amministrazioni che periodicamente dicono che "il tram non è più un desiderio", ma, per onestà dovrebbero definirlo soltanto un ricordo.
Giuseppe Scuderi

A scuole chiuse, meditando sul ritorno. Considerazioni di Augusta Modica.

La vecchia cara scuola F. P. Perez, al di qua del cancello chiuso,vista da Lucio Forte che resta orgoglioso di averla frequentata insieme a struggenti, piccoli, indimenticabili compagni.

Scuola tra realtà e fantascienza, di Augusta Modica.

“ 1° ottobre, si ritorna a scuola”. Questa frase, letta sul diario di uno scolaro è, secondo la sorridente opinione di Collodi, quanto di più triste un bambino possa esprimere!
La data di inizio dell’anno scolastico è cambiata, ma non sembra mutato lo stato d’animo degli alunni che, a testa bassa, inarcando la schiena sotto il peso degli zaini stracolmi di grossi libri, varcano la soglia degli edifici dove trascorreranno parecchie ore della loro giornata. La porta dell’aula si chiude alle loro spalle con un tonfo sinistro, sarà possibile sbucare fuori per pochi, pochissimi minuti, soltanto durante la ricreazione, oppure nell’ora di educazione fisica, la lezione più seguita e aspettata per tutta la settimana. Alla fine di un allenamento o di una partita, finalmente soddisfatti, ragazzi e ragazze corrono eccitati, ridendo per i corridoi, suscitando, così, le ire ed i rimproveri sguaiati dei bidelli, mentre un uscio si spalanca violentemente e schizza fuori, paonazzo, il preside che, tremando per la collera, esorta tutti ad un comportamento “disciplinato e consapevole”. Tutti sfilano, con i visi ancora congestionati dallo sforzo, sotto gli sguardi severi dell’insegnante di matematica che, sulla soglia dell’aula, con le braccia incrociate, li aspetta, battendo nervosamente il piede sul pavimento.
Nella classe, con i banchi a ridosso l’uno all’altro, l’aria si fa sempre più irrespirabile con il passar del tempo e gli insegnanti parlano, parlano usando, sovente, un linguaggio poco comprensibile. Il tetto massimo dell’attenzione per gli adulti è di venti o venticinque minuti, e per i giovanissimi? Qualche volta, però, accade il miracolo: le parole acquistano ritmo e fascino, le sbarre alla finestra si dissolvono, non si avverte più la stanchezza, aria pura penetra tra le quattro mura insieme con le note della “Marsigliese”e l’immaginazione costruisce nella mente “La Presa della Bastiglia”. Il passato prende vita e significato, diventando “storia”.
Molti anni fa,la scuola e l’esperienza degli adulti; insegnanti e genitori, erano le uniche fonti di informazione, i canali attraverso i quali avveniva la crescita dell’individuo,non si metteva in dubbio il “sapere “del maestro o del padre. E oggi? Ci sono altri ben più autorevoli “maestri”fuori della scuola! La cultura viene opportunamente veicolata, tendendo a separare nettamente il mondo degli adulti da quello dei giovani che ricevono direttamente informazioni e nozioni da Internet o dalla televisione. Programmi televisivi, Pubblicità, Siti studiati e strutturati (da astuti “maestri”) per i “giovani”, vengono proposti in modo da escludere gli adulti che finiscono col- non sapere-.
La scuola e gli insegnanti sono stati, artatamente, lasciati indietro.Una banca, un ufficio postale, una fabbrica di profumi o di automobili, sono totalmente diversi da come erano e funzionavano trenta anni fa, la scuola, di contro, solo da qualche anno sembra avvertire,in qualche modo, l’esigenza di un cambiamento profondo e radicale. Il rispetto e la riverenza erano dovuti in “Enrico”, perché, nel libro di E. De Amicis, secondo le regole del tempo,il maestro si impone come modello da seguire.
Insegnare non è mai stato facile, per fortuna, ma oggi è ,altresì, un compito complesso e sfuggente. Bisogna sapersi aggiornare e verificare, spasmodicamente, le proprie conoscenze, per non farsi lasciare indietro, se non si vuole che capiti ciò che, con senso dell’humor, raccontava un insegnante, positivamente scosso dall’episodio: spiegando la lezione, passeggiava tra i banchi,quando un paio di occhi lo guardano con sufficienza, senza timidezza o curiosità. “Perché non stai attento?”chiede il maestro”. Perché non mi interessa”risponde con semplicità il ragazzo, passandosi negligentemente le dita tra i capelli!
Dai banchi gli alunni guardano spietatamente (perché dovrebbero aver pietà?) gli insegnanti che hanno di fronte, gente in piena crisi di identità, mal pagata, incerta,alla ricerca di un ruolo che possa rivestirsi di credibilità, ancorati, per scarsa fiducia in se stessi,a presupposti che non è facile abbandonare.
Se esistessero i “bambini diabolici con il potere”dei racconti di fantascienza, potrebbe accadere alle scuole, tutte le scuole in un determinato momento di uno stesso giorno, di perdere il tetto, le mura, le porte, come vecchie signore pudiche al bagno. I bambini sciamerebbero fuori, come le api di un grande alveare, via, festosamente invadendo la città, fermando il traffico per giocare con le automobili, magari facendole a pezzi!

domenica 22 giugno 2008

Avviso ai nostri cari lettori e ai collaboratori.

E' in programma una modifica dell'ambito geografico delle notizie de ILROSAEILNERO.
Esse comprenderanno, oltre a quelle strettamente locali, certe altre news relative a fatti che accadono nei paraggi più o meno lontani o anche lontani "tout court". Notizie ovviamente attinenti ad un , come si suole dire, "sociale allargato" che per questo non smette di riguardare anche noi palermitani.

E' allo studio della redazione la possibilità di un "Amarcord" dal titolo: "Come passa il tempo !"

Iniziativa cui si attendono, e saranno particolarmente gradite, anche collaborazioni esterne.

La Redazione.

Salvezza anche per i divorziati

Copia e incolla da La Repubblica .it:

Solo i "puri", coloro che non sono macchiati dal "peccato" possono ricevere l'ostia consacrata: gli altri troveranno comunque " nel desiderio di comunione e nella partecipazione all'eucaristia una forza e una efficacia salvatrice": lo ha detto il Papa, in un messaggio al 49esimo Congresso Internazionale Eucaristico che si chiude oggi a Quebec, in Canada. Una risposta indiretta alle parole pronunciate ieri da Silvio Berlusconi che aveva auspicato la possibilità, anche per i divorziati, di fare la comunione.

Il primo saggio della Scuola di Musica del Brass Group

Rita Collura e la sua classe di "Musica Insieme", al saggio del 21 giugno 2008.


Qui di seguito il relativo comunicato dell'Ufficio Stampa della Fondazione The Brass Group:

Nel suggestivo scenario della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, sabato 21 giugno alle ore 20,30, saranno di scena i docenti e gli allievi delle Classi di Musica d’Insieme della Scuola Popolare di Musica della Fondazione “The Brass Group”.
Nell’anno accademico 2007-08 sono stati 465 gli studenti che hanno affollato il Complesso Monumentale di Santa Maria dello Spasimo per frequentare la Scuola Popolare di Musica della Fondazione “The Brass Group”. Una media giornaliera di 93 studenti che hanno coltivato la passione per la musica frequentando le classi di strumento tenute da una squadra di docenti che rappresentano una sorta di nazionale della musica siciliana: le vocalists Flora Faja e Lucia Garsia; i chitarristi Massimo De Maria, Pino Greco, Mimmo La Mantia, Sergio Munafò; i pianisti Bepi Garsia, Riccardo Randisi, Diego Spitaleri e Giuseppe Vasapolli; i batteristi Sebi Alioto, Gianpaolo Terranova, Giuseppe Urso; i trombettisti Giovanni Calderone, Fabio e Domenico Riina; i contrabbassisti Giuseppe Costa e Riccardo Lo Bue; i percussionisti Sergio “Guna” Cammalleri e Vincenzo Palermo; i sassofonisti Rita Collura, Francesco Marchese e Orazio Maugeri. E ancora, Ruggiero Mascellino (fisarmonica), Salvatore Pizzurro (trombone) e Gigi Razete (critico musicale), solo per citare i più noti. Un corpo docente che, diretto da Vito Giordano, ha visto - anno dopo anno - incrementare sensibilmente gli studenti dello Spasimo. Tanto da divenire la più prestigiosa struttura didattica privata siciliana e una delle più importanti scuole di musica italiane. “La mia più grande soddisfazione è – commenta Ignazio Garsia, presidente della Fondazione – avere rifondato il dilettantismo musicale senza trascurare l’eccellenza didattica dei corsi di alta formazione professionale. La cosa, poi, che più mi lusinga, è sapere che alcuni colleghi - docenti di conservatorio - studiano al Brass e altri, iscrivono i loro figli alla scuola di musica del Brass”.

venerdì 20 giugno 2008

Si continua a scherzare col fuoco ?

Appena qualche giorno fa Monte Grifone bruciava come mostra la foto di elle&effe. Incendio ben visibile addirittura da piazza Castelnuovo in fiore.
Poi è andata in fiamme la collina del disonore con i suoi scheletri di cemento armato e malaffare. Che se non è collina che ci fa onore è sempre parte delle alture che sono comunque da proteggere, almeno nel ricordo della Conca d'Oro violentata che ci ritroviamo.
E quindi, per tante altre simili ragioni, sono entrati massicciamente in azione e in concomitanza dello scirocco, icanadair, elicotteri, vigili del fuoco e volontari magari semplicemente armati di modeste ramazze antincendio. Continuiamo a scherzare col fuoco? (l.f.)

giovedì 19 giugno 2008

Quando sono spesi davvero bene i soldi dei contribuenti

Non credo che il titolo meriti un commento aggiuntivo quanto a certe trascorse e invano costose iniziative della giunta Cammarata.
Ma - a parte quell'anello ferroviario che non parte e non arriva ancora e del quale non si sente più parlare, o mi sbaglio? - quell'enormità di un nostro inarrivabile e impagabile " TRAGURDO" mi ha fatto tornare in mente una domanda che mi proponevo di porre pubblicamente E la domanda è: Ma ai bus amat l'esame finestra del buco, pardon , del tubo di scarico per il bollino blu (le banane non c'entrano,una volta tanto in questa repubblica) GLIELO FANNO? O no ?

A mani nude , e in triciclo, contro i carri armati.

Per Franco Piro parte di colpa della sconfitta alle amministrative é "il disinteresse della coalizione a livello nazionale: siamo stati mandati a mani nude contro i carri armati. Non ci hanno dato neanche un fucile ad acqua per difenderci". Tratto da un articolo di "Sicilia Informazioni". Edizione del 19 06 2008.

A + B = flop



Copia e incolla da "Sicilia Informazioni":
Non sono bastate le Ztl per scongiurare lo smog a Palermo. Le centraline del dipartimento Controllo ambientale dell'Amia hanno rilevato ieri una concentrazione media di polveri sottili superiore ai 50 microgrammi per metro cubo previsti dalla legge.
In particolare, in piazza Indipendenza sono stati rilevati 57 microgrammi, in piazza Giulio Cesare 56, in piazza Castelnuovo 60, in piazza Unita' d'Italia 58, in via Belgio 57 e in via Di Blasi 79.

mercoledì 18 giugno 2008

E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar.


Non so perchè, anche se mi pare di intuirne la lontana ragione, ma i due ultimi articoli di Eugenio Scalfari e di Giuseppe d'Avanzo sul mio amato "Repubblica" hanno preso a farmi ronzare in mente le melodie agghiaccianti di un immortale come Gaber . Roba buona che fa pensare anche se risale al 1972 ( i profeti, ah i profeti) e che voglio qui trascrivere:

" href="http://www.parolesmania.com/paroles_giorgio_gaber_4285.html">Giorgio Gaber: La Presa Del Potere

[parlato]: Un mastino. Un mastino nero, lucido, metallico. Un cane mastino con un occhio solo, vitreo, in mezzo alla fronte. Una mano che schiaccia un bottone. Dall'occhio del mastino parte un fascio di luce intensa, verdastra, elettrica... Psss... psss... psss...

Avvolti in lucidi mantelli guanti di pelle, sciarpa nera hanno le facce mascherate le scarpe a punta lucidate sono nascosti nella sera. Non fanno niente, stanno fermi sono alle porte di Milano con dei grossissimi mastini che stan seduti ai loro piedi e loro tengono per mano. Han circondato la città la stan guardando da lontano sono imponenti e silenziosi. Chi sono? Chi sono? I laureati e gli studiosi.

E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar e l'Italia rideva e cantava. Psss... psss...

Ora si muovono sicuri coi loro volti mascherati gli sguardi fissi, minacciosi vengono avanti silenziosi i passi lenti, cadenzati. Portano strane borse nere piene di oggetti misteriosi e senza l'ombra di paura stanno occupando i punti chiave tengono in pugno la Questura. Dagli occhi chiari dei mastini parte una luce molto intensa che lascia tutti ipnotizzati. Chi sono? Chi sono? L'intellighenzia e gli scienziati.

E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar e l'Italia rideva e cantava. Psss... psss...

Ora lavorano più in fretta hanno moltissimi alleati hanno occupato anche la RAI le grandi industrie, gli operai anche le scuole e i sindacati. Ora si tolgono i mantelli son già sicuri di aver vinto anche le maschere van giù ormai non ne han bisogno più son già seduti in Parlamento. Ora si possono vedere sono una razza superiore sono bellissimi e hitleriani. Chi sono? Chi sono? Sono i tecnocrati italiani.

[parlato]: Eins zwei, eins zwei, alles kaputt! E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar...

martedì 17 giugno 2008

Cestini antibomba



C'è chi li usa per portacenere e quindi come contenitori per cicche ancora accese, c'è anche chi si diverte, semplicemente ( si fa per dire), a dargli fuoco. I risultati , quando non interessano le auto parcheggiate accanto, sono quelli visibili nella foto di elle&effe. Qualcuno mi ha spiegato che gli utili cestini per immondizia minuta - anche se qui quella minuta è roba di scarto rara e consistente per lo più in giornali e carte impossibili a fare entrare nelle sovraccariche campane della raccolta differenziata - sono realizzati in plastica e non in metallo per evitare i disastrosi eventuali effetti scheggia del cestino eploso insieme ad una eventuale bomba.Un accorgimento importante.

Ma se è così, resta almeno una domanda: perchè non realizzare quei cestini oltre che in materiale antischeggia anche in materiale ignifugo ? Roba che dovrebbero avere inventato da un pezzo. O no? (l.f.)

lunedì 16 giugno 2008

All sizes. Di tutte le misure.


Qualche giorno, da qualche parte all'Albergheria. Ce ne sono di tutte le misure. Basta avere la pazienza necessaria a trovare uguali la dx e la sx. ( ph. elle&effe) . E meno male che la tassa municipale per la rimozione dei rifiuti si è triplicata... ! Quanto alle poltrone sono già accoppiate. (l.f.)

domenica 15 giugno 2008

SALA LETTURA


Il muro che vedete è quello diviso tra due delle massime istituzioni culturali della città, il Liceo Vittorio Emanuele e la Biblioteca centrale della Regione. Vista la penuria sia di aule che di posti lettura forse vale la pena sfruttare l'occasione che vedete in foto...
Foto e commento di Giuseppe Scuderi

la gattina bianca, di Augusta Modica.

Pedro. mio "nipote", è sicuramente figlio di una gattina bianca. Non è un gatto da favola anche se favoloso e ama giocare con i nipotini anch'essi bianchi che gli assomigliano tanto. Ma il suo passatempo preferito è spiare gechi e farfalline che s'aggirano intorno ai fanaletti nelle notti d'estate. (l.f:)


RACCONTIAMO?

“la nonna è molto vecchia,ha tante rughe,
e i capelli tutti bianchi…….
E poi sa le storie più belle e ha un vestito di
seta pesante,frusciante….”
Da “La Nonna”di H.C.Andersen



“I bambini non leggono, non conoscono le fiabe!... “ E’ vero, ma gli adulti le ricordano, le raccontano ai loro bambini? E le nonne, vecchine con gli occhiali scivolati sulla punta del naso, vestite di nero, comodamente sedute su grandi poltrone, con morbidi cuscini dietro la schiena, circondate da numerosi nipotini che le guardano, mentre raccontano, con il fiato sospeso e gli occhi grandi, dove sono? Appartengono ad un passato che ci appare lontanissimo, nel quale non ci possiamo ritrovare, ci sentiremmo, forse, a disagio se una macchina del tempo ci riportasse indietro.
La nonna non ha più i capelli bianchi, frequenta la palestra e porta i jeans, i nipotini non sono più tanti, forse uno o due, ma la nonna, oggi,nuota con loro e gioca anche a nascondino…però le fiabe non le racconta, perché? La giornata sembra così breve e poi bisognerebbe spegnere il televisore! Ma se ci si potesse fermare, rendere le stanze un poco silenziose, la nonna potrebbe prendersi un piccino sulle ginocchia, l’altro,a gambe incrociate sul tappeto, e cominciare a raccontare di una gattina tutta bianca che abitava in un castello di cristallo, splendente di luci , che era una principessa sotto un incantesimo, e poiché la nonna è ancora carina è bello vederla ridere per i bambini che battono le mani, perché la storia li ha catturati. “Sembra che tu sia dentro la fiaba!” esclamano entusiasti. Ecco scivolare tra di loro un calore e una confidenza nuovi,che non c’erano con la dolce vecchina con la testa poggiata sull’alto schienale della poltrona dai cuscini di seta. Con le teste vicine e, quasi cospirando insieme, la nonna e i nipotini potrebbero scoprire, parlando tra di loro, che è più bello lasciare la gattina tutta bianca, con le morbide zampine poggiate sulle pareti di cristallo del suo palazzo, sotto l’incantesimo, piuttosto che liberarla trasformandola in una principessa qualunque, con una pelle di gatto sulle spalle! Liberata dai lacci della trama, la fiaba si racconterebbe da sola, tracciando una scia luminosa nel salotto di casa.

Al Massimo pare che non tutto vada al massimo.

Il dubbio di cui al titolo nasce dai manifestini offerti ai passanti con la sigla di un sindacato connesso al massimo teatro palermitano e dai cartelli esposti ( foto di elle&effe) per qualche ora a partire dalle venti di ieri sera. Pubblichiamo la foto e la notizia semplicemente per dovere di cronaca:Va anche detto che quanti sono ripassati per caso davanti al teatro intorno alle 22.00 non hanno ritrovato i non certo encomiastici cartelli
esposti prima. Regolarmente andato in scena anche lo spettacolo previsto .

sabato 14 giugno 2008

Dalla parte dei cattivi. di Augusta Modica.

(Nella foto una delle attrattive del Castello palermitano della Zisa. L'affresco intestato ad alcuni dei "cattivi" che secondo molte autorevoli fonti non sono mai puniti abbastanza.)

DALLA PARTE DEI CATTIVI

Giochiamo con le fiabe
Rivoltiamole e proviamo
a metterci nei panni
dei “cattivi”




Emozioni profonde, sensazioni violente, passaggio repentino dalla infelicità alla felicità e viceversa, sono gli elementi costanti dei “Racconti delle Fate”, come si chiamano le fiabe in inglese.
I personaggi non sono mai intermedi, non concedono nulla al chiaroscuro; sono interamente buoni o interamente cattivi, ma se focalizziamo l’immagine, attraverso la lente di ingrandimento del nostro essere adulti, ci accorgiamo che i buoni proprio buoni non sono….anzi!
L’innocente crudeltà della mente infantile prende corpo, libera e senza rimorsi di carattere morale, indulgendo in stragi sanguinarie o in raffinate torture, l’unica giustificazione: i personaggi eliminati o da eliminare sono…”cattivi”!
Nel bambino non c’è l’idea della morte, ma il desiderio prorompente di annullare, momentaneamente, un ostacolo o un disagio usando una violenza certamente aggressiva e liberatoria che non si misura con la realtà. Nelle fiabe l’aggressività è libera di manifestarsi, giustificandosi, in una dimensione irreale, nei confronti dei “cattivi”, che hanno soltanto l’intenzione di commettere il male, raramente ci riescono, nella maggior parte dei casi, vengono ferocemente eliminati o gravemente puniti dai “buoni”che fanno scattare meccanismi di difesa spietati e drastici, come nella crudele burla che Pollicino mette a segno nei confronti dell’Orco; scambiando le coroncine d’oro delle piccole orchesse, che dormono, con i berretti dei suoi fratelli, anche loro dormienti vicino a loro. L’ingenuo sempliciotto, tratto in inganno dalla sostituzione, nel buio taglia le gole delle sue figlie. Non contento di avere pilotato un così efferato delitto, come tutti sanno, Pollicino deruba l’Orco dei suoi stivali magici e di tutte le sue ricchezze, lo sconsiderato ha pagato un prezzo altissimo per il desiderio, irrealizzato, di mangiare i poveri bambini che escono fuori dallo scontro senza un graffio, con paio di utilissimi stivali e molto denaro!
E la deliziosa fiaba di Biancaneve? La bellissima e malvagia(si fa per dire)regina, davanti allo specchio che, senza mezzi termini le dice che la sua bellezza di donna matura è stata superata da quella della principessina, una ragazza dalla pelle troppo bianca, si dispera, perdendo la testa, e cerca, senza troppo successo, di eliminare Biancaneve; il cacciatore, che ha ricevuto l’ordine di ucciderla,disobbedisce, Biancaneve trascorre una salutare vacanza nella casetta dei nani, e, anche l’episodio della mela si risolve in un piacevolissimo incontro con un meraviglioso e subito innamorato principe, che si capisce, baderà a lei per tutta la vita. E la regina? Sola,disperata, senza la comprensione di nessuno, definitivamente non più “la più bella del reame”, per fortuna muore, ed è quasi una carità, perché veramente non si capisce come potrebbe sopravvivere a tanto disastro!
E per finire, cosa ne pensiamo di quelle due piccole pesti di Hansel e Gretel? Mangiano a quattro palmenti la casetta di cioccolata e panna di una vecchietta(una strega?) mezza cieca che li ospita facendo gustare ad Hansel gustosi pranzetti, Gretel è tenuta un po’ a stecchetto ma intanto impara a fare le faccende di casa, e poi? La povera vecchietta finisce nel forno, nel vano tentativo di mangiare il bambino, rimpinzato a questo scopo, e Hansel e Gretel, sul dorso di un cigno, tornano felici e contenti a casa, carichi delle ricchezze della anziana signora!
Cattive intenzioni seguite da infelicità o morte da una parte, feroci reazioni, felicità e vita dall’altra. Chi sono i “cattivi”?

Quanti anni dureranno due anni palermitani?

Stavolta il Rosa e il Nero s'interessa dell'ineliminabile tappo che intasa, da piazza Camporeale, la via Perpignano fin dove questa sbocca sulla Circonvallazione.
La famigerata strozzatura doveva essere eliminata in due anni a partire da circa un anno fa, come prometteva vistosamente il cartello sopra riprodotto ( foto elle&effe). Ora si è appreso che il sottostante spazio che doveva accogliere i mezzi dell'impresa realizzatrice dell'atteso miracolo rimarrà vuoto, come resta, fino a quando non si sa. Il contratto di appalto è stato risolto, certamente per buone ragioni. Ora però resta da vedere in quanti altri anni lo sdoganamento del famigerato tappo avverrà. I più pessimisti dei palermitani pessimisti sono soliti dire che qui niente è più definitivo del provvisorio. Speriamo tanto che stavolta tali pessimisti abbiano torto. (l.f.)

venerdì 13 giugno 2008

I bagagli palermitani

Dopo i vertiginosi aumenti delle cartelle comunali per la rimozione rifiuti solidi urbani, due giorni fa la situazione era questa. Foto scattata in via generale Bergonzoli , angolo corso Calatafimi.
Par condicio nel regno delle due sicilie? (l.f.)

giovedì 12 giugno 2008

Salviamo l’Area Quaroni. Impediamo la cementificazione, chiediamo al Comune l’acquisizione dell’area e la realizzione di un giardino


Area Quaroni: una finestra sul centro storico. Giuseppe Scuderi.

La volontà della Curia di Palermo di porre in vendita l’area già della Chiesa di Santa Croce, più nota come “area Quaroni”, dovrebbe indurre ad un immediato confronto l’opinione pubblica cittadina con ogni soggetto che possa, in questa vicenda essere coinvolto: la Curia, proprietaria dell’area, il Comune, primo attore e garante “per legge” di ogni provvedimento che riguardi l’edilizia cittadina, gli enti di tutela, Soprintendenza ai beni culturtali in primis. Credo di interpretare il pensiero di tanti dicendo che “richiudere” con una costruzione, seppur la più bella, lo squarcio aperto dai bombardamenti prima e dalla incuria poi sarebbe oggi un ulteriore aggravamento delle condizioni di vivibilità del Centro Storico. Una delle strade più inquinate di Palermo da questa “finestra” beneficia quantomeno di un aumento della ventilazione, l’esposizione è perfetta (il sole illumina, attraverso appunto la “finestra”, Via Maqueda da mezzogiorno al tramonto), l’idea che la quotidianità già di fatto concretizza è quella di una “porta” che faccia accedere, nel verde e nell’ordine ovviamente, al mercato di Sant’Agostino, al Piano di Sant’Onofrio e poi al Monte di Pietà e al Capo. Lasciamo che entri il sole in Via Maqueda.

Guantanamo


La condanna da espiare ha già raggiunto i sessantacinque anni. Forse la formula usata dal giudice fu "Fine pena mai". E' dal 1943 che la donna scolpita nel prospetto di Palazzo Geraci in Corso Vittorio Emanuele è in prigione.
Giuseppe Scuderi, 12 giugno duemilaotto

mercoledì 11 giugno 2008

Uso fisiologico

In una esedra con portico e colonnato dorico di Villa Giulia i padri senatori previdero - su lapide barocca tuttora esistente - che i palermitani vi confluissero per ascoltare musica nei pressi del mare allietati dal soffio lieve degli zefiri. Adesso è opportuno recarsi sul posto, ove ci si voglia proprio andare, quando i venti zefiri non soffiano affatto dato l'uso vespasianeo che del luogo viene fatto. Sulla foto che indicava l'angolino toilette ho lavorato di fotoshop per cercare di attenuare l'impatto visivo ma credo di avere peggiorato le cose. (l.f.)

martedì 10 giugno 2008

Pericolose efflorescenze.

Forse è salnitro che viene fuori a causa di ristagni d'acqua piovana, o altrimenti chissà quale pericolosa malattia minaccia le stupende absidi della cattedrale palermitana. Dalla foto di Lucio Forte si intuisce qualcosa di sicuramente preoccupante. Il Rosa e il Nero segnala il caso alla Sovrintentendenza ai Monumenti e comunque ai suoi vertici. Qualche giorno fa è stato visto il Parroco della Cattedrale sostare pensoso, sicuramente con aria non lieta, davanti a quelle niente affatto decorative , ma sicuramente preoccupanti, efflorescenze. (l.f.)

lunedì 9 giugno 2008

Il senso dell'universo.

Secondo gli esperti, la CUBULA di Villa Napoli può assumersi a paradigma dell'architettura fatimita e nella sfericità della cupoletta dovrebbe racchiudersi il senso dell'universo quale era concepito dai Mussulmani.
(ph. elle&effe)

sabato 7 giugno 2008

il magico della città

L'ogiva araba della piccola Cuba dei Mussulmani di Sicilia, vista da Elle&effe.

giovedì 5 giugno 2008

Due palle

Nel cuore della Kalsa, due dissuasori del c...entro storico che ancora aspetta il recupero.
Foto di elle&effe.

la metropolitana di dopodomani e il caro biglietti dei bus

Adesso che come tutti sappiamo "il tram non è più un desiderio" - ma mancu è priu - ve la ricordate la metropolitana "di domani" o di dopodomani che squarciava il fondo di via Libertà? Della più famosa strada palermitana che nell'attesa di un tale prodigio pare rimasta a bocca aperta, quasi come le acque del Mar Rosso che si aprirono davanti a Mosè? Adesso, e proprio con l'arrivo dei nuovi traghettatori regionali verso un comune e più diffuso benessere, l'aumento del biglietto dei bus e la riduzione della validità temporale del medesimo tagliando dimostrano dolorosamente come i più danneggiati da tale non provvidenziale "aumento diminuzione" siano i meno abbienti, quelli che hanno bisogno di prendere il bus perchè a girare con l'automobile non ce la fanno più. Nel senso che non hanno più i soldi per poterlo fare.
Dunque, finisce sempre "ca 'u cani muzzica u sfardatu"? E in questo caso, e in attesa di altri balzelli dei quali i palermitani poveri non hanno più nessun bisogno, come non ricordare quell'immortale Peppeschiera che diceva pressappoco così : "Buongiorno, quando si mangia due volte al giorno. Adesso che abbiamo il saluto alla romana, si mangia una volta a settimana".
Con l'augurio che simili tempi non debbano tornare, il Rosa e Il Nero e l 'intero staff di aderenti e collaboratori fanno sapere di essere ancora più vicini a tutti gli "sfardati" in timorosa attesa di essere nuovamente muzzicati.
E questo nella qualità di "beneficiari" dell'antico slogan cittadino che da secoli si apponeva ad ogni nuova statua del Genio di palermo: "Alienos nutrit, devorat suos".

mercoledì 4 giugno 2008

Avanti un altro

A Palermo ci sono tante "cose" inutili. "Cose" nel senso di essere rappresentate da un oggetto, che spesso però sostanzia una inutilità già nella stessa idea che l'oggetto esplica. Anni e anni fa il Comune di Palermo comprò tante belle Fiat 600 elettriche, che avevano un costo decisamente elevato. Ma era un tentativo di "combattere" l'inquinamento. Solo che pochi anni fa, dopo essere state poco utilizzate per i tanti problemi di manutenzione che hanno i motori elettrici, sono tutte malamente finite all'asta come rottami, acquistati a quanto pare da chi avesse bisogno di pezzi di ricambio vari. Tra i modi d'uso previsti c'era il "car sharing". I cittadini affittavano l'auto e potevano percorrere le "zone a traffico limitato" allora esistenti. Credo che i fruitori del tempo si possono contare sulle dita di una mano di Capitan Uncino o Muzio Scevola. E presidente della associazione nazionale del "Car sharing" fu nominato l'allora assessore all'ambiente del Comune di Palermo, Giovanni Avanti, oggi candidato alla presidenza della Provincia. Però il cartello che a Piazza Mordini indica le modalità d'uso del servizio e riserva la sosta ai fruitori del "Car sharing" è rimasto. Almeno per questo mi vien voglia di dire, quanto alle prossime elezioni per la provincia, "Avanti un altro".
Giuseppe Scuderi

Homeless Blues

Homeless Blues.

Non so se il blu sia il colore della solitudine. Ma guardando questa mia foto, guardand0 quell’uomo che senza un letto si era però portato appresso un lenzuolo steso sul marmo, ho pensato che il blu la solitudine potrebbe anche significarla. Magari anche per associazione di idee con il tragico Homeless Blues che Bessie Smith dedicò ai disastrati del Mississippi, la volta che nel 1926 l’Ohio e il Missouri in piena fecero di quello Stato l’attuale equivalente strazio dopo Katrin.

“Mississippi River, what a fix you left me in!
…At home the water lay right up to my chin
…House without a stoop, didn’t even have a door
…Mean old two room shanty, but it was my home, sweet home”.

“In che peste mi hai messo, Mississippi,
… in casa l’acqua mi arrivava al mento
… in quella casa senza gradini e nemmeno una porta,
… due stanze da niente, eppure la mia casa, la mia dolce casa”.

lucio forte

martedì 3 giugno 2008

Insalate, da leggere come poesie. Di Augusta Modica.

Cogliendo un fiore
o tenendo
in mano un’arancia,
possiamo scegliere
se scrivere una poesia
o preparare un’insalata!


“Inventare”un’insalata è come scrivere una poesia; richiede fantasia, ispirazione, gusto del bello e capacità di sintesi.Il verde chiaro delle lattughe, il giallo aranciato delle carote, il colore purpureo, striato di bianco del radicchio, il rosso dorato del pomodoro, il giallo caldo dei peperoni,si possono mescolare in infinite, odorose variazioni, gradevoli a vedersi oltre che a gustarsi. I cuochi più prestigiosi vanno fieri delle loro ricette segrete per la manipolazione delle insalate che fanno la loro apparizione trionfale e festosa sulle mense dei Paesi famosi per la raffinatezza della loro cucina.
Condire l’insalata è un rito quasi magico che richiede grande concentrazione e abilità, alcuni sostengono la necessità inderogabile di usare le mani per “girare”l’insalata dopo averla condita. Il “sapore”è dato dal sale, che rende le verdure “cibo”ed è per questo che Carlo Borromeo nei “Promessi Sposi” fa dare ai contadini, durante la carestia, sacchetti di sale con il quale rendere commestibili le erbe. Il termine italiano “insalata” è simile in spagnolo, francese, inglese e tedesco e fa sempre riferimento al sale da aggiungere alle verdure. In latino l’insalata si chiama “lattuga”perché i Romani avevano la consuetudine di battezzare una pietanza con l’elemento dominante che usavano, la condivano spesso con il solo aceto, difatti l’altro nome dell’insalata in latino è”acetarium”.
Nella previdente Inghilterra, non essendoci una produzione di olio o di aceto per le diverse condizioni climatiche, da sempre si condisce con salsine a base di maionese.Un inglese, raccontando di un suo viaggio in Italia, divertì il suo uditorio descrivendo la sua meraviglia alla vista di due misteriose ampolline,contenenti un liquido verde ed un altro ambrato, delicatamente posate dal cameriere sul tavolo accanto al suo piatto d’insalata!
Non in tutti i Paesi l’insalata è considerata un contorno, in Spagna, abbondanti insalate vengono servite come prima importante portata.
Nella cucina mediterranea,il pomodoro unito al basilico o all’origano è presente su quasi tutte le tavole, è buffo pensare che sino al ‘700 il pomodoro non era considerato commestibile, anzi era ritenuto velenoso; si racconta in un aneddoto, non si sa quanto autentico, che Giorgio Washington, non godendo delle simpatie del suo cuoco, fu da questi “servito”di una pietanza al pomodoro.
Un significato gioioso assume la preparazione delle insalate nelle isole greche e, dicono, un potere afrodisiaco, mescolando del polipo piccolo, appena pescato, a diverse verdure, condite con olio fortemente aromatizzato alla menta, mentre in Sicilia, c’è un’insalata che racconta la povertà e la semplicità di vita dei contadini di un tempo, spesso pagati con sacchi di arance, che inventarono una ricetta povera ma gustosissima: si affettano le arance a rondelle, si uniscono olive nere, origano, sale e olio.Il colore delle arance contrasta con il colore delle olive e l’ultimo tocco verde scuro, è dato dall’origano, si “legge” proprio come una poesia.
In una poesia ci sono spesso i fiori, e anche in un’insalata, come in questa originale combinazione che si prepara sfogliando dei crisantemi e lavando i petali ripetutamente, poi si fanno bollire in acqua salata e acidulata, si sgocciolano e si asciugano,unendoli a patate e fondi di carciofi.
Allora, divertiamoci a scrivere un’insalata, trattandola come una poesia!


lunedì 2 giugno 2008

Le ragioni di Morgenstern. Ricevo dal mio amico f.

Evidentemente, nella vita di Morgenstern, vi furono sempre delle fasi in cui egli si ritraeva di colpo dal mondo circostante e perfino dagli amici più intimi, senza farsi sentire per settimane o per mesi. Ciò appariva in singolare contrasto con la natura assai socievole di Morgenstern e, specialmente, con l’importanza eccezionale da lui attribuita all’amicizia. Alban Berg un giorno se ne lamentò con lui, facendogli osservare preoccupato che questo equivaleva a un fallimento davanti alle cose della vita.
Morgenstern da Berlino gli rispose allora con una spiegazione memorabile:
“Il fatto , semplicemente, è questo: cha da sempre – nonostante tutta la gioia di vivere, gli interessi spirituali, la sete di sapere e di esperienze, e la venerazione asiatico-ebraica per la pienezza, la bellezza e l’incanto della vita e così via; in una parola: nonostante tutte queste caratteristiche che mi fanno apparire a chi mi incontra come un cuorcontento, pieno di entusiasmo – io, in fondo, mi sono sentito sempre un uomo assai superfluo.
Questo, non fraintendermi, non è sentimentalismo e neppure è un giudizio di valore o un qualche vuoto spirituale ma è, per così dire, un sentimento cosmico – se proprio vogliamo adoperare dei paroloni”.
“Non so perché, ma fin dalla giovinezza vengo di quando in quando sopraffatto dal pensiero che tutti gli sforzi umani non valgano la pena di essere compiuti. Non è una sensazione, né la considerazione pessimistica che tutto è vano. E’ una specie di cortocircuito … . Spegne qualsiasi impulso a intraprendere qualcosa.
In questo stato d’animo mi trovo sempre quando, in estate, cammino da solo in montagna.
Come vedi, non è dunque uno stato depressivo. Direi quasi che è il contrario. Mi capita anche nel pieno turbinio della vita cittadina. A quel punto mi risulta semplicemente impossibile fare anche la minima cosa – la più banale al pari della più importante …. Se fosse una patologia, esisterebbe una cura. Ma tendo a credere che quello stato ……. sia la mia salute. Una salute che mi preserva da molte malattie”

Otto Visitatrici a San Martino delle Scale

All'Abbazia di San Martino delle Scale , dal 25 maggio all'8 giugno 2008, la mostra: "Le Visitarici. Otto Artiste in Abbazia".
Espongono Daniela Balsamo (è sua l'opera in questa pagina) ; Esther Burger; Mariella Busi De Logu; Stefania Cucciardi; Anne-Clemence De Grolèe; Claire Fontana; Elena Ilardi; Marjolein Wortman.

Il jazz dalle origini alle soglie della Black Music.


L’EVOLUZIONE DEL JAZZ IN MUSICA E PAROLE.
Al BLUE BRASS, il Ridotto del Jazz allo Spasimo,CONFERENZA CONCERTO OFFERTA DALLA FONDAZIONE “THE BRASS GROUP” A “SALVARE PALERMO”

Dagli Spiritual al Blues, dal Ragtime alla diaspora da New Orleans, dalla Swing Era al Be Bop, dall’Hard Bop alla Black Music. Saranno questi i momenti della storia del jazz sui quali martedì 3 giugno si intratterrà il giornalista Lucio Forte – al Blue Brass, il Ridotto del Jazz allo Spasimo, via Spasimo, 15 - durante una conversazione che dalle 20.30 sarà inframmezzata dai brani più significativi per ognuno degli accennati periodi della storia del jazz. I temi musicali saranno eseguiti - per il pubblico di “Salvare Palermo” e per quanti altri vorranno intervenire – dal Quintetto del bandleader e chitarrista Carmelo Pinzone che suonerà insieme a Giovanni Conte, al piano; Giovanni Villafranca, al contrabbasso; Alessandro Presti, alla tromba e Carmelo Graceffa alla batteria.
I musicisti del gruppo frequentano, al Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo, il Corso di Laurea in “Musica Jazz” tenuto dal maestro Ignazio Garsia.
L’ingresso sarà gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
La conversazione concerto fa parte delle iniziative culturali della Fondazione “Salvare Palermo” ma risponde, nello stesso tempo, alla realizzazione delle più opportune attività culturali istituzionalmente previste dalla legge della Regione Sicilia del 1° febbraio 2006 che ha istituito la Fondazione "The Brass Group.
Si ringrazia in anticipo per l’attenzione.


Cordiali saluti dall’ufficio stampa della Fondazione "The Brass Group".

domenica 1 giugno 2008

Estate, di Augusta Modica

-un vecchio signore cammina
al sole, per la città di Verona-



La luce e il calore si posano sulle case, le strade, le vetrine dei negozi, i tavolini che i bar mettono fuori (nella foto di elle&effe).
Tutto sembra essere stato lavato e accuratamente lucidato. Le buche per le lettere sembrano appena dipinte di vernice vermiglia.
L’aria tersa e trasparente mette in evidenza dettagli che, nelle giornate fredde e nebbiose, ci sfuggono, presi come siamo dalle nostre faccende, frettolosi viandanti imbacuccati e con il viso coperto da sciarpe di lana. Avvertiamo, camminando, che ci coglie una singolare attenzione per particolari che avevamo visto senza”guardare”, sulla strada arcinota che conduce al nostro lavoro. Ecco un vecchio portone di legno scuro, appena restaurato, con un battente di ferro dall’irsuta testa di leone imbronciato, passiamo rasente i muri della casa con tutte le imposte chiuse, sfiorando appena il legno robusto, rimanendo immobili perché siamo raggiunti dal rumore sommesso di risate soffocate e dallo scalpiccio affrettato di passi leggeri.
Un vago timore, misto a curiosità, ci fa allontanare lentamente voltando la testa e, così, sorprendiamo un gatto arrestarsi all’improvviso, con il muso sollevato verso il minaccioso battente di ferro, le orecchie tese e la zampetta alzata!
I raggi, sul selciato delle pietre grigie, rimbalzano sui muri, fanno splendere le scarpe nuove delle donne e il setificato delle calze, ben tese sulle gambe .Le gonne, leggere,si gonfiano come vele, rendendo l’andatura elegante e fiera. Puliamo sorridendo i nostri occhiali e continuiamo a guardarci attorno, sorpresi e coinvolti, di buon grado, da questo lieto affaccendarsi. Dimentichi della nostra meta, seguiamo, vagando,i nostri pensieri.
Una palla rotola sulla strada e nessuno dei bambini osa scendere dal marciapiede, una signora, carica di pacchi, si china a raccoglierla e la porge ad una manina tesa. Il piccolo non parla, stringendo la palla, ma guarda la signora con profondi occhi chiari.
Un profumo intenso e fresco guida i nostri passi sino ad un negozio di fiori, dalla porta aperta. Linee perfette, colori e fragranze diverse si mescolano gonfiandosi e agitando nell’aria, un invisibile velo odoroso. Fiori fastosamente raccolti nei vasi, rami distendono
ombre leggere sulle pareti e arricciati grappoli azzurrini nei cesti , ci attorniano, mentre le delicate sfumature dei colori compongono magiche sinfonie per i nostri occhi.
Entriamo incantati, e poi, con un fiore all’occhiello della giacca, camminiamo a testa alta, raddrizzando le spalle, il passo sciolto di chi è invitato ad una festa, la festa dell’estate.